Una ventina di imprese del settore impiantistico iscritte alla CNA hanno avviato, con l’avvocato Fabio Valerini, un’azione legale nei confronti di Amazon per concorrenza sleale, chiedendo al Tribunale di Roma, in via d’urgenza, che sia inibita la vendita senza alcun controllo di F-Gas.
Attraverso la nota piattaforma di e-commerce, infatti, si continuano a vendere contenitori di F-gas senza che agli acquirenti venga richiesto, come previsto dalla normativa, il possesso dei requisiti di legge (certificazione F-gas).
Lo scandalo dei gas refrigeranti liberamente venduti su internet fu per la prima volta pubblicamente denunciata due anni fa proprio da CNA Installazione Impianti (Patentino del frigorista. F-gas venduti su Amazon: dove stanno i controlli? ) che sottolineò come la mancanza dei controlli stesse creando seri problemi di credibilità presso le imprese in merito a tutto l’impianto legislativo inerente gli f-gas.
La denuncia è partita poi dalla trasmissione Striscia la Notizia un cui inviato lo scorso scorso 8 marzo ha dimostrato la totale e colpevole assenza di controlli acquistando su Amazon un contenitore di F-gas che gli è stato direttamente recapitato in tre giorni.
Analogo esperimento è stato fatto in CNA: alcuni funzionari hanno acquistato tranquillamente sul portale due contenitori di F-gas da due diversi venditori, uno italiano e uno tedesco, senza che vi fosse, da parte dei venditori e di Amazon, alcun controllo circa il possesso o meno della certificazione stessa.
Alla base del ricorso la normativa comunitaria (Regolamento Ue 517/2014) che specifica in modo chiaro e incontrovertibile che i gas fluorurati ad effetto serra possono essere esclusivamente venduti a persone e imprese in possesso della certificazione F-gas: il cosiddetto “patentino del frigorista”.
Di conseguenza, operare nel settore degli F-gas senza averne titoli e vendendo a soggetti privi di patentino in violazione della normativa rappresenta un evidente atto di concorrenza sleale e determina la possibilità di creare un mercato di fornitori che, a loro volta, concorrono illecitamente con le imprese regolarmente certificate senza alcun titolo alimentando così un mercato illecito.