“Le professioni sono importanti nell’economia italiana, ma hanno rappresentato per un lungo periodo il lavoro ‘degli sfortunati’, perché era il popolo delle partite Iva ed erano ‘laterali’ all’economia italiana. Oggi non è più così, i professionisti alzano la testa e dimostrano quanto siano importanti in un settore con un’enorme evoluzione”: così Daniele Vaccarino, presidente Nazionale della CNA, intervenendo alla presentazione del quarto rapporto annuale della CNA sulle professioni non ordinistiche. “Noi della CNA li stiamo organizzando – ha proseguito Vaccarino – ogni mese aumentiamo di una nuova affiliazione con un nuovo mestiere, che insieme agli altri, oggi può rappresentare una valvola di sfogo per l’occupazione in Italia”.
“Alla politica – ha aggiunto Vaccarino – chiediamo il riconoscimento del loro lavoro e delle loro problematiche a partire dalla malattia e dalle gravidanze, temi importanti sui quali c’è bisogno di una adeguata copertura finanziaria. Occorre lavorare per una eliminazione sicura dello split payment a tutti, ma specialmente ai professionisti. Infine c’è un problema che riguarda il credito e un altro legato alla formazione, visto che questo è uno dei settori in cui la formazione è continua e c’è un bisogno permanente di formarsi al più alto livello possibile”.
Giorgio Berloffa, presidente nazionale di CNA Professioni ha chiesto “un welfare decisamente migliore, oltre ad una gestione separata dell’Inps in cui possiamo entrare per decidere il futuro che potremmo avere. Inoltre – ha aggiunto – ci auguriamo che siano attuate alcune deleghe del Jobs Act mai attivate, a partire dal tavolo di confronto al ministero del Lavoro. I numeri raccolti nel rapporto – ha concluso – dimostrano che siamo milioni, contribuiamo al prodotto interno lordo fino al 16-17% e abbiamo, come dipendenti, il 10% della forza lavoro totale, oltre al più alto tasso di laureati. Numeri che indicano una grande vivacità del settore e una garanzia per il futuro”.
Alla presentazione del rapporto delle professioni sono intervenuti anche l’onorevole Andrea Mandelli, della V Commissione Bilancio Tesoro e Programmazione e il Senatore Tommaso Nannicini, della XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato e Previdenza Sociale.
Per Mandelli “il rapporto della CNA mette a fuoco la realtà del nostro Paese, che ha poche aziende di medie dimensioni e favorisce sempre di più il lavoratore professionista autonomo in un percorso che porta all’affermazione della propria professione. Sempre più stiamo vivendo un periodo in cui le professioni sono un interlocutore importante – ha aggiunto – non solo associativo ma anche economico. Da questo deriva la grande importanza e il ruolo che dobbiamo dare a questi professionisti, che anche durante la crisi hanno dato una risposta importante al Paese”.
Per Tommaso Nannicini “Le professioni sono un pezzo importante del nostro mercato del lavoro e della nostra economia. La scorsa legislatura abbiamo cercato di fare interventi che non dividessero più il mondo del lavoro in termini di tutele, strumenti e formazioni tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, ma valorizzasse tutto il lavoro. C’è ancora molto da fare, a partire dall’attuazione dell’equo compenso, un principio giusto sancito nella scorsa legislatura. Ora dobbiamo passare dai decreti alla realtà del nostro tessuto economico sociale- ha concluso – a partire dai rapporti di committenza con la pubblica amministrazione. Non è possibile che, per risparmiare sui costi, si arrivi a svilire il lavoro dei professionisti, vecchi e nuovi”.