Qualche giorno fa nell’Anfiteatro del Parco Archeologico di Pompei, è stato presentato il logo che accompagnerà la candidatura della cucina italianU a patrimonio Unesco.
Una padella dalla quale saltano fuori, insieme alla pasta, la pizza, l’olio, i formaggi e così via, anche i profili di tanti beni culturali della nostra Nazione, dalla Torre di Pisa al Colosseo.
Presenti il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, della Cultura Gennaro Sangiuliano, dell’Interno Matteo Piantedosi, oltre al viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli, il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel e l’A.D del Poligrafico dello Stato, che ha ideato il logo, Francesco Soro.
”La cucina italiana mette insieme storia, cultura, qualità, tradizioni, ed è un volano per far crescere la nostra economia e la nostra nazione. L’azione sinergica di tutto il Governo Meloni cerca di utilizzare e valorizzare le potenzialità di ciascun ministero per far crescere ogni elemento della nostra Italia”, ha sottolineato il ministro Lollobrigida intervenendo a Pompei alla presentazione del logo.
È il valore aggiunto che ci permette di crescere e di far crescere le nostre imprese e la nostra Italia’. “Mettiamo un ulteriore mattone in un processo che vuole portare la cucina italiana, eccellenza globale, ad avere un riconoscimento dall’Unesco. Lo facciamo a Pompei perchè sono convinto del valore del sistema della Nazione” ha aggiunto il ministro Gennaro Sangiuliano. “La nozione di bellezza, per l’Italia, non è riferita solo al patrimonio artistico, museale e archeologico ma a tutte le nostre attività”.
Il ministro Matteo Piantedosi. “Dobbiamo rilanciare gli asset importanti dell’Italia, iniziando dalla cultura, che può rappresentare un rafforzamento della nostra economia, anche in termini di prevenzione in relazione alla sicurezza e alla legalità”.
ll logo ufficiale, che sosterrà la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco, richiama l’atto del preparare il cibo come rito e come valorizzazione del patrimonio alimentare e culturale che rivive ogni giorno e che verrà trasmesso alle generazioni future.
Eppure proprio in queste ore leggiamo di forti critiche, per alcuni operatori del settore della ristorazione che non si sono comportati bene verso la propria clientela, CNA Ristorazione si esprime con fermezza per difendere i ristoratori da generalizzazioni ingiustificate, non certo per difendere chi non opera correttamente.
“È essenziale non giudicare un’intera categoria basandosi su episodi isolati, le esasperazioni ci sono sempre state e sempre ci saranno in tutti i settori” afferma Giovanni Genovesio, Presidente nazionale CNA Ristorazione. “Tuttavia la ristorazione è un settore che merita rispetto. Siamo contrari agli eccessi, così come lo siamo alle condanne affrettate e alle informazioni superficiali. I ristoratori sono imprenditori che hanno affrontato in questi ultimi tre anni molte difficoltà, prima per il covid poi per il caro materie prime e i costi energetici e le speculazioni iniziate con il conflitto russo ucraino.
Tutto ciò ha messo in difficoltà, molte attività di ristorazione, tanto che nel 2022 si sono cancellate quasi 20 mila imprese dalla camera di commercio.
Oggi diversi operatori stanno rivedendo i propri listini e su questo il Presidente Genovesio invita alla massima trasparenza e informazione al consumatore
I consumatori hanno diverse possibilità per giudicare un’attività di ristorazione dalle app ai profili social ai mass media, visto anche le tante trasmissioni televisive, quindi meglio essere chiari e trasparenti sempre con la propria clientela.