“CNA davanti a tutti” non è uno slogan o un titolo ma “una missione che deve avere il massimo impegno di tutte le energie della CNA come sistema”. Il Presidente nazionale Dario Costantini chiude la due giorni “CNA davanti a tutti” con la premiazione dei territoriali che hanno realizzato le migliori performance nel tesseramento.
L’evento è stato aperto da Fabio Bezzi, direttore della Divisione sindacale e associativa che ha esordito sostenendo che “viviamo in un contesto di diffusa debolezza della rappresentanza e di questa tendenza siamo costretti a tenere conto. Ma è necessario invertire la rotta. Siamo consapevoli infatti che, tanto più nei momenti di crisi, lo stare insieme rappresenta in sé un grande valore e possiede una grande forza”. Così ha esordito il direttore della Divisione sindacale e associativa, Fabio Bezzi.
Bezzi ha messo in risalto la difficoltà che ha il mondo della rappresentanza nell’attrarre i giovani. Ma l’artigianato – ha sottolineato – soffre di una perdita dell’attrattività dovuta sì a modelli educativi ma anche a un contesto poco favorevole, a cominciare dalla disciplina legislativa sul settore che ha circa quarant’anni e li sente tutti. Una disciplina che la CNA si sta impegnando a far modificare e adattare al nuovo quadro economico e sociale con lo sguardo, oltre tutto, su possibili, ulteriori evoluzioni future.
Il direttore della Divisione sindacale e associativa ha ribadito che CNA punta sulla valorizzazione dei mestieri, insiti nel nostro Dna, chiave di volta per parlare in maniera personalizzata agli imprenditori e ascoltare gli interessi concreti dell’impresa. Nel contempo, vanno valorizzate le nuove realtà imprenditoriali, multiformi, da seguire con attenzione rinnovata.
“La volontà, la tenacia, l’orgoglio, il piacere, il senso di responsabilità della nostra classe dirigente sono in grado di combattere queste sfide e irrobustire la nostra presenza a tutti i livelli: Siamo convinti infatti – ha concluso Bezzi – che la forza della CNA risiede nella qualità e nella quantità dei propri associati”.
Il Segretario generale della CNA ha concluso la prima giornata dopo un interessante e ricco dibattito al quale hanno partecipati molti dirigenti del territorio.
“I risultati ottenuti tra il 2022 e il 2023 sono importanti e dimostrano l’impegno dell’intera squadra della CNA a tutti i livelli. Ma davanti a noi ora appaiono altre sfide, forse ancora più importanti, dettate dalla situazione internazionale, destinata a riflettersi anche su quella italiana”, ha spiegato Gregorini.
“Da domani – ha sottolineato – davanti a noi ci sono anche sfide dettate dalla nostra agenda interna. La prima, ovviamente, è che da subito nelle nostre sedi si discuta rapidamente come fare ancora meglio in termini di risultati degli anni scorsi e ci si metta quindi al lavoro per riuscirci.
“Abbiamo superato negli ultimi quindici anni – ha ricordato – una serie di crisi e altre stiamo vivendo. Va recuperato e fatto diventare permanente il senso di appartenenza, la passione, l’amore per il marchio che ci hanno permesso, assieme a un lavoro assiduo, di farci procedere. È inutile nasconderselo, la politica associativa è impegno forte, c’è necessità di sudore e fatica”.
“Siamo un mondo estremamente variegato, lo so – ha proseguito – una articolazione che significa complessità ma anche poliedricità. Abbiamo territori dove la caratterizzazione gestionale è più forte, altri dove è la politica associativa il traino. Ai regionali e al nazionale va il compito di tenere insieme le diverse anime”.
“La disaffezione verso la politica colpisce tutto l’associazionismo, dell’artigianato e di micro e piccole imprese compreso, ma noi abbiamo gli strumenti per combattere questa crisi. A partire da una considerazione: in CNA è opportuno entrare perché in CNA si trovano le risposte”.
“Sono convinto che in futuro – ha puntualizzato – la rappresentanza datoriale sarà divisa in due: grande impresa da una parte, piccola impresa dall’altra. Noi dobbiamo puntare, naturalmente, alla piccola impresa. Siamo nel contempo consapevoli che essere uniti imprime una maggiore forza e per questo dobbiamo essere collaborativi con le altre organizzazioni omologhe nonostante la chiusura di Rete Imprese Italia”.
“Non si cresce e soprattutto non si può guardare con fiducia al futuro, però, senz’attrarre i giovani – non ha nascosto il segretario generale – nella consapevolezza che fino ai primi anni duemila l’artigianato godeva di una lettura positiva da parte dell’opinione pubblica. Lavoro certo, interessante, che offriva la prospettiva di un futuro da lavoratore autonomo, da imprenditore. Ci dobbiamo prima di tutto chiedere se noi stessi, come genitori, come imprenditori ci siamo impegnati abbastanza per avvicinare i giovani al nostro mondo. È arrivato quindi il momento di rimboccarci le maniche per favorire la riscoperta dei valori del nostro mondo, un mondo che in Italia è bistrattato tranne che in campagna elettorale quando tutti ci corteggiano. Dobbiamo fare in modo – ha concluso Gregorini – che il mondo delle piccole imprese sia riconosciuto per il suo valore economico ma anche sociale, per il suo ruolo di coesione, per la sua capacità di scaricare sul territorio i propri risultati. Abbiamo gli strumenti, ma soprattutto la forza di volontà per riuscirci”.
La seconda giornata si aperta con un intervento di Pier Luigi Petrillo, professore alla Luiss di teoria e tecniche di lobbying. Subito dopo la cerimonia delle premiazioni e poi le conclusioni del presidente Costantini che ha offerto spunti di riflessione verso il futuro e offrendo una fotografia sul presente, sulle sfide che impegnano la Confederazione in tutte le sue articolazioni, territoriali e verticali, sui risultati raggiunti ma anche sugli elementi da migliorare.
“CNA è un’associazione magica – ha esordito – perché premia anche le piccole realtà. Siamo una comunità solidale ma dobbiamo abbassare ancora di più i confini per favorire la crescita delle piccole e consolidare la realtà grandi”.
Già per l’anno prossimo “dobbiamo pensare a un premio per chi associa più giovani perché i giovani sono il futuro della nostra associazione e dell’Italia. E premiare chi associa più imprenditori immigrati nella cultura di favorire l’integrazione”.
“Ogni giorno dobbiamo ricordare la grande responsabilità verso i nostri associati” ha sottolineato Costantini spiegando che “la CNA è ganza ma i nostri associati lo sono ancor di più. Viaggiando nel nostro paese vedo grandi aziende che delocalizzano mentre i nostri artigiani restano, a dispetto dei tanti ostacoli che devono fronteggiare”. “Dobbiamo mettere tutto il nostro impegno per far comprendere alla politica e ai mezzi di informazione che i nostri fanno innovazione tutti i giorni”.
Costantini quindi elenca alcuni temi di grande attualità partendo dal Pnrr. “CNA è stata l’unica associazione a presentare a Palazzo Chigi una proposta concreta per realizzare il Pnrr. La revisione del piano con lo stanziamento di risorse per incentivare l’autoproduzione di energia è un nostro successo per le imprese che rappresentiamo”. “Nel confronto con la politica manteniamo alta l’attenzione sulla partita dei bonus all’edilizia a differenza di altri”. Poi il Mezzogiorno. “Per noi è determinante che il Paese vada avanti a una sola velocità”, e il tema immigrazione. “Abbiamo messo a punto un progetto e siamo pronti ad andare nei paesi dove la gente scappa per creare centri di formazione, un sostegno concreto per quei territori e una opportunità per formare personale per le nostre imprese”. “Dobbiamo impegnarci di più anche su piccole cose ma che hanno grande importanza per le nostre imprese”. “Su questo palco sono intervenuti presidenti, segretari e direttori del territorio. Un segnale importante di condivisione e coinvolgimento. Ci attende un percorso impegnativo ma se rafforziamo la logica di sistema potremo fare per le nostre imprese ciò che altri non potranno mai realizzare”.