“Nelle otto aree macro, di fatto, si possono ritrovare tutte le attività. Ora, però, è urgente andare avanti e quantificare nel dettaglio le prestazioni e capire come si pensa di riconoscere un ruolo anche all’esperienza o alla formazione del professionista”. Così il presidente di CNA Professioni, Fabio Massimo, ha commentato con “Il Sole 24 Ore” la definizione delle aree di attività per l’equo compenso delle professioni fuori albo, regolamentate dalla legge 4/2013, una soluzione elaborata dal sottosegretario Massimo Bitonci. Ora si attende la nomina dei componenti dell’Osservatorio sull’equo compenso. In questo organismo saranno cinque i rappresentanti delle associazioni e quindi dei professionisti non ordinisti.