“Il futuro dell’edilizia bolognese? Il mercato dà segnali positivi nonostante il periodo d’incertezza legato all’aumento dell’inflazione. In primis, molto dipenderà se il Governo prorogherà o meno il superbonus per il completamento dei cantieri in essere. In caso contrario molte aziende andranno in grave difficoltà. Inoltre, è fondamentale vengano mantenuti nel tempo e con regole stabili tutti gli altri incentivi che riguardano gli edifici nella sua interezza, compreso gli impianti tecnologici e i serramenti”. È l’opinione di Enzo Ponzio, costruttore bolognese e presidente nazionale di CNA Costruzioni, intervenuto al convegno di CNA Bologna “Il mercato dell’edilizia del prossimo futuro”. Un convegno a cui ha fatto seguito un’iniziativa di networking che ha coinvolto il centinaio di imprese edili presenti, grazie al format “Eat to meet”: dopo ogni portata, cambio di tavola per i partecipanti, in uno “speed date edile” per favorire la conoscenza reciproca tra i partecipanti.
Durante il convegno è stata presentata una ricerca di Nomisma sul mercato dell’edilizia prossimo futuro con un focus sulla congiuntura immobiliare. Secondo i dati Nomisma, a consuntivo 2022 Bologna presentava un numero di compravendite pari a 6.787 con un incremento del 3,4% rispetto al 2021. Il dato rappresenta il picco degli ultimi 15 anni. Nel complesso le quotazioni risultano stabili con lievi incrementi compresi tra un +0.2% registrato nella cintura esterna sud e un +1,7% registrato nella zona collinare. La quotazione media nell’intero Comune di Bologna, pari a 2.774 euro al metro quadro, risulta in aumento dello 0,5%. Il mercato della locazione continua ad essere piuttosto dinamico grazie ad una domanda in costante ascesa che ha spinto al rialzo i canoni del 3,7% nel corso del primo semestre del 2023 e del 5,4% su base annuale. La velocità di assorbimento del mercato è ormai talmente elevata, che i tempi medi di locazione sono ridotti ad un mese circa, sia che si tratti di abitazioni usate che di nuove.
Sempre nella ricerca Nomisma emergono alcune tendenze importanti che impattano sul mercato dell’edilizia, come il cosiddetto “driver della domanda”, ovvero quali sono le caratteristiche dell’abitazione per cui le famiglie sono disposte a pagare un sovrapprezzo. Nomisma segnala una forte inversione di tendenza rispetto al passato: il 40% oggi è disposto a pagare di più per abitazioni ad elevata efficienza energetica, il 32% per un giardino interno ad uso esclusivo, il 27% per un’abitazione nuova o recentemente ristrutturata, il 26% per il doppio bagno, il 19% per un’elevata luminosità degli ambienti, il 17% per un’abitazione antisismica. Rispetto al passato secondo Nomisma la famiglia punta con decisione all’efficienza energetica piuttosto che al comfort.
“Per il futuro dell’edilizia nel mondo dell’artigianato e delle Pmi – prosegue Ponzio – sarà importante capire se il mercato pubblico degli appalti e i fondi del Pnrr saranno a disposizione anche delle imprese di piccole dimensioni, che sono la grandissima maggioranza delle imprese edili”.
“Per quanto riguarda il Superbonus 110% – conclude Ponzio – ribadisco che è importante la sua proroga per evitare contenziosi enormi tra aziende e cittadini. Dopodiché nei prossimi anni si dovrà continuare coi bonus incentivanti, anche se di impatto inferiore al 110%, perché sono stati e restano un motore essenziale per muovere il mercato edile”.