“La CNA ricorda con grande affetto e rimpianto Antonino Agnello, acconciatore che per 60 anni ha accolto i suoi clienti nel suo salone di via Urbana 5 a Bologna e che purtroppo ci ha lasciati lo scorso 21 dicembre. Un artigiano amatissimo dai suoi clienti, con una passione incredibile che gli ha permesso di lavorare praticamente fino a pochi giorni prima della sua scomparsa per una malattia grave e fulminante. Un associato storico di CNA, insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica. CNA lo rimpiange e invia le più sentite condoglianze a tutta la sua famiglia”.
Così Antonio Gramuglia, presidente CNA Bologna, ricorda Antonino Agnello, scomparso pochi giorni prima di Natale.
I figli Alessandro e Alessio ci raccontano la straordinaria esperienza del padre: “Era nato nel 1939 a Ficarra (Messina) in Sicilia. Fin da piccolo aveva la passione per l’acconciatura, a 14 anni iniziò come garzone in un salone di Sant’Agata di Militello (Messina) e presto iniziò a fare le sue prime barbe. A 16 anni andò a Roma e lavorò in un salone di via Merulana. Poco dopo si trasferì a Bologna dai suoi parenti, lavorò come dipendente in un salone di via Castiglione e finalmente nel 1963 si rimboccò le maniche e aprì un salone di sua proprietà in via Urbana 5. Quello che poi è stato il salone di tutta una vita”.
“All’inizio per gli allestimenti venne appoggiato dall’azienda bolognese Caprice, rivenditrice di cosmetici – prosegue il figlio Alessandro –. Immediatamente si iscrisse all’Accademia nazionale di Acconciature Maschili e dopo 5 anni di lavoro e di studio si diplomò, prese l’abilitazione, per poi ottenere poco tempo dopo, con ulteriori sacrifici, la qualifica e il titolo di Maestro d’Arte dell’Acconciatura. Da studente divenne presto docente dell’Accademia ‘ANAM’, la settimana lavorava e il lunedì pomeriggio e il giovedì sera insegnava a chi voleva avvicinarsi al suo mestiere. Il suo salone è stato aperto per 60 anni sempre nello stesso indirizzo, da acconciature maschili diventò unisex, aveva clienti affezionati che hanno dimostrato tutto il loro affetto il giorno dei funerali e nei giorni seguenti, clienti soprattutto che abitano nel centro storico di Bologna”.
“Nella sua lunga carriera – conclude Alessandro – ha ottenuto molti riconoscimenti. Ha partecipato a gare e concorsi di ogni ordine e grado dove ha vinto molti premi, ha partecipato agli eventi di Bologna Fiere alla fine degli anni ‘80 ed inizio anni ‘90, al Cosmoprof, ha ottenuto riconoscimenti dalla Camera di Commercio come il premio per ‘L’Impegno imprenditoriale e per il progresso economico’, un riconoscimento dal quartiere del Comune di Bologna per le stesse motivazioni e soprattutto è stato insignito del titolo di Cavaliere all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per le sue molteplici attività pubbliche e nel sociale, la più alta onorificenza concessa dal Presidente della Repubblica”.
“Mio padre Antonino amava davvero il suo lavoro, era la sua passione che ogni giorno con assoluta dedizione metteva a disposizione della sua amata clientela, una dimostrazione è data quando si sposò nel 1970 con la sua amatissima Miriana: visto che la Chiesa era a cento metri dal suo salone, fece barba e capelli fino a un’ora prima di pronunciare il suo ‘sì’, nobile esempio di dedizione alla famiglia e al lavoro”.