Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia i giovani che non studiano e non lavorano (i cosiddetti neet) sono in calo di quasi 1 milione rispetto al picco registrato nel 2018. Buone notizie, ma i numeri restano ancora alti, tanto che il nostro Paese è al terzo posto in Europa per numero di neet dopo Grecia e Romania.
Simone Gualandi, presidente di CNA Giovani Imprenditori, ne ha parlato nel corso della trasmissione “7 su 7” di Cusano News 7.
“I dati Istat rispecchiano i risultati dell’indagine che il Centro Studi CNA ha condotto tra i propri associati registrando un crollo di circa il 15% degli imprenditori under 50 negli ultimi 15 anni. Ma il tema dei neet è estremamente delicato: non ci sono solo i dati, c’è anche da considerare l’aspetto umano – ha sottolineato Gualandi – Quello che noi imprenditori percepiamo nel confronto con i giovani che da poco hanno lasciato gli studi e che non hanno ancora intrapreso una carriera lavorativa è che a loro manca l’esempio da seguire, non si riconoscono nelle generazioni più anziane o molto spesso non vengono adeguatamente ascoltati i loro bisogni”.
“Come Confederazione rappresentiamo sia i mestieri tradizionali che le start up innovative. Attraverso una serie di iniziative stiamo cercando di far conoscere e far riscoprire ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro i mestieri tradizionali, promuovendo l’incontro tra chi quel mestiere lo esercita da diverso tempo e i giovani, in modo da favorire il ricambio generazionale”, ha concluso il presidente di CNA Giovani Imprenditori.