“Noi abbiamo bisogno di un ruolo centrale dell’Europa e vorremmo sentir parlare i nostri politici di questo. Abbiamo bisogno di una classe dirigente che sappia stare in Europa e che sappia lavorare per l’Europa”. Così ha esordito il nostro segretario generale, Otello Gregorini, nell’intervento tenuto di fronte alla direzione congiunta di CNA Torino e CNA Piemonte, durante il quale ha presentato il manifesto nazionale “Un’Europa più forte, coesa e competitiva per affrontare le sfide del futuro” che contiene le proposte della CNA ai candidati alle prossime elezioni del Parlamento Europeo.
“Quando si tratta di parlare di Europa – ha spiegato il nostro segretario generale – noi partiamo dai contenuti. Per questo il nostro manifesto è estremamente concreto, perché è nato dal confronto con i territori, con i nostri imprenditori. Stiamo assistendo a una campagna elettorale che guarda troppo all’Italia. Manca un dibattito vero sui temi dell’Europa che sono quelli che ci stanno a cuore perché come sanno bene le nostre imprese, senza l’Europa che possibilità avremmo di competere nel mondo?”.
“Sull’artigianato – ha sottolineato – abbiamo bisogno di recuperare una visione collettiva positiva sul nostro mondo. Un tempo per molte famiglie avviare i propri figli ai mestieri dell’artigianato era un vanto, un orgoglio. Oggi non è più così”.
“Basta con le battaglie indiscriminate contro l’immigrazione degli stranieri nel nostro Paese. Dobbiamo essere inclusivi e nel contempo controllare rigidamente le irregolarità. Abbiamo bisogno – ha evidenziato in conclusione Gregorini – di manodopera. Le nostre imprese fanno fatica a trovare personale. E’ un dato oggettivo determinato dall’inverno demografico che stiamo attraversando e dai tanti giovani che vanno a formarsi all’estero e che non tornano in Italia. Proprio per sopperire alla carenza di manodopera come CNA stiamo lavorando con i ministeri competenti alla realizzazione di ‘corridoi professionali’ allo scopo di professionalizzare giovani nei loro Paesi e farli venire nel nostro a lavorare nelle imprese che li attendono”.