GOFFREDO E L’ITALIA CHIAMÒ

GOFFREDO E L’ITALIA CHIAMÒ


Produzione: Brando Improta

Regia: Angelo Antonucci

Attrici: Stefania Sandrelli, Maria Grazia Cucinotta

Attori: Emanuele Macone, Francesco Baccini, Vincent Riotta, Davide Catalano, Angelo Di Grumo, Gianluca Bottoni

Compositore: Marco Werba

Scenografia: Giuseppe Zarbo

Costumi: Anna Giordano

Acconciatura: Elena Greco

Trucco: Ilaria Solari

Fotografia: Miro Thuring

Montaggio: Daniele Tullio

Prod: Futuro Productions, Elite Group International, Con Il Contributo Del Ministero Della Cultura

Figlio di un ammiraglio e una marchesa, Goffredo Mameli già mostra sin da bambino il proprio carattere ribelle quando la madre viene derubata da un furfante a cavallo. Ben presto si mette in luce anche per il suo talento letterario e soprattutto per lo spirito patriottico ed è proprio per questo che si scontra spesso con il padre. Un giorno conosce Geronima e se ne innamora. La ragazza però viene costretta dalla sua famiglia a sposare un uomo ricco ma molto più anziano di lei. Non è l’unica delusione d’amore. Anche con Jeanne, un’affascinante ragazza francese, le cose non vanno meglio. Poi conosce Adele, una donna sposata, che lo ama ed è disposta a seguirlo ovunque. Nel 1847, quando non ha nemmeno vent’anni, è autore del “Canto degli italiani” che diventerà in seguito l’inno italiano, le cui parole colpiranno per la sua bellezza il compositore genovese Michele Novaro che ne scrive le musiche. Partecipa alla spedizione delle Cinque Giornate di Milano nel marzo 1848 e l’anno dopo a Roma, viene ferito gravemente in battaglia dalle truppe francesi il 3 giugno 1849. Muore poco più di un mese dopo, il 6 luglio, con Adele che resterà al suo fianco fino alla fine.

Entra nella più autorevole associazione per qualità della rappresentanza, delle tutele e dei servizi.