Da venerdì 14 a domenica 16, a Porto Torres, si è svolta la terza edizione del Nautic Event Sardegna, la manifestazione organizzata da Assonautica Nord Sardegna.
L’edizione 2024 del Nautic Event Sardegna, dedicata al mondo della nautica, al turismo nautico e alla ricettività, è stata caratterizzata da numerosi incontri, talk e dibattiti.
Nell’ambito del focus “Le prospettive economiche tra diportismo e cantieristica” è intervenuto il referente nazionale di CNA Nautica, Alessandro Battaglia.
“La costruzione di un’imbarcazione – ha sottolineato Battaglia – è il frutto del lavoro di oltre quaranta mestieri, senza considerare l’indotto. Oggi le sfide da affrontare sono di due tipi. Da un lato le “macro-sfide” legate alla sostenibilità, all’innovazione, alla sicurezza e alla digitalizzazione; dall’altro le sfide legate ai temi che le piccole e le microimprese della filiera sentono come primari: la formazione, la valorizzazione del territorio e la semplificazione burocratica e normativa. Siamo consapevoli che il settore nautico e marittimo godono di buona salute ma siamo convinti che solo una profonda conoscenza dell’articolazione della filiera possa essere l’inizio di un percorso nuovo per valorizzare il settore e per una nuova relazione tra politica e comparto”.
Una richiesta di interventi e investimenti mirati per il settore che era emersa anche nell’ambito della terza edizione delle Fiera Nautica di Sardegna, tenutasi dal 1° al 5 maggio a Marina di Porto Rotondo, durante la quale è stata presentata l’ottava edizione del rapporto di CNA Nazionale Nautica “Dinamiche e prospettive di mercato della filiera della nautica da diporto”.
Nell’occasione, cui erano presenti anche Antonio Murzi del Centro Studi CNA e Fabio Piacenti, Presidente di EURES, era emerso con forza il ruolo strategico della nautica, all’interno della quale il livello di artigianalità, qualità e innovazione è sempre più alto, ma il contributo delle Pmi, se non ignorato, è spesso sottostimato, soprattutto per una contabilità statistica a maglie ridotte.
“Se i grandi cantieri ricoprono indubbiamente un ruolo da traino fondamentale per il settore – conclude Battaglia – le Pmi continuano a fornire contributi rilevanti alla filiera in termini di competenze, know-how e specializzazioni”.