Un’assemblea ricca di interventi quella di CNA Parma, moderata dal giornalista Nicola Saldutti, per affrontare la tematica del difficile reperimento di personale specializzato e per sostenere le Pmi artigiane nel colmare questo gap nel mercato del lavoro. A dare il via all’inizio dei lavori, Andrea Massari, presidente della Provincia di Parma e Lorenzo Lavagetto, Vice Sindaco del Comune di Parma che hanno dato il benvenuto alla numerosa platea presente e portato i propri saluti istituzionali. In seguito, Paolo Giuffredi, presidente di CNA Parma è intervenuto con un’introduzione al dibattito, portando alla luce una riflessione sull’evoluzione del mondo del lavoro: “Il noto problema del mismatch di competenze e le criticità di un sistema formativo che non riesce a soddisfare le necessità delle Pmi, rappresentano solo una parte della questione. La scarsità di figure professionali è aggravata da un cambiamento nell’approccio delle giovani generazioni, e non solo, verso il lavoro. Oggi ci chiediamo: com’è cambiato il mondo del lavoro? Qual è il quadro normativo attuale? Quali strategie possiamo adottare per rendere le nostre aziende più attrattive? È necessario comprendere quali sono le priorità che guidano le scelte professionali delle nuove generazioni e quali cambiamenti strutturali e culturali le imprese possono adottare”.
Su questo argomento di grande attualità, il convegno è poi proseguito con la presentazione di TrendER, l’Osservatorio del Centro Studi di CNA Emilia-Romagna, che in collaborazione con Istat, ha elaborato un focus sui dati economici e sull’occupazione di Parma. Marcella Contini, responsabile territoriale del Centro Studi ha evidenziato che nel 2023 il numero di occupati nella provincia di Parma ha proseguito la sua crescita iniziata nel 2021, aumentando del 1,6% rispetto al 2022. “Si tratta di una crescita superiore a quella osservata a livello regionale (+1,1%) considerando soprattutto l’ultimo triennio (+2,9%) – ha evidenziato – L’incremento annuale registrato nella provincia è legato per la metà della sua componente all’aumento della popolazione in età lavorativa (tra i 15 e i 64 anni) avvenuto nel corso del 2023. Il 59,8% degli occupati della provincia di Parma lavora nei servizi, il 32,1% nel manifatturiero, il 5,2% nelle costruzioni e il 2,9% nell’agricoltura”. A seguire, gli speech dei docenti universitari ed esperti: Susanna Palladini, professoressa dell’Università di Parma, Daniele Marini, professore dell’Università di Padova e Stefania Panini, fondatrice di NetLearningLab, i quali hanno trasmesso le proprie conoscenze sul quadro normativo per l’impiego dei lavoratori, sulla metamorfosi che sta vivendo il mondo del lavoro e sulla valorizzazione delle risorse umane.
Dopo la proiezione di un contributo video di Chiara Gribaudo, vicepresidente della commissione Lavoro pubblico e privato, e di Raffaella Paita, componente della commissione Bilancio e commissione Finanze e tesoro, impossibilitate a partecipare di persona, si è entrati nel vivo del dibattito, con il confronto tra Barbara Lori, assessore alle Pari opportunità della Regione Emilia-Romagna e Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati.
L’Assessora Lori ha affermato quanto sia fondamentale parlare del lavoro e di come il sistema delle istituzioni e delle imprese debba lavorare insieme, occupandosi in modo efficace dell’attrattività, dell’innovazione e soprattutto della capacità di formare i giovani, correlando le competenze ai bisogni reali del sistema produttivo. Una riflessione importante, ha evidenziato l’Assessora, anche nell’ambito del Patto del Lavoro e del Clima e nella stesura del documento di strategia regionale che oggi porta a mettere a disposizione ingenti risorse nella rete della formazione, dalla riforma degli enti di formazione, fino al mondo universitario della Regione Emilia-Romagna che esprime una capacità attrattiva molto importante con il 40% degli iscritti proveniente da fuori Regione. Barbara Lori ha, inoltre, affermato che la Regione ha scelto di mettere in campo una legge specifica che riguarda l’attrattività dei talenti, la Legge 2 del 2023, che ha la finalità di trovare le condizioni perché i giovani possano rimanere sul territorio e contribuire alla crescita in termini di innovazione e di competitività del sistema produttivo regionale.
Alberto Gusmeroli ha evidenziato la complessità del tema del mismatch che va affrontato con soluzioni diversificate e che rappresenta una sfida per l’intero sistema, dalla politica al mondo delle imprese e le istituzioni. Ha affermato che occorre lavorare in primo luogo sulla formazione, dalla valorizzazione delle scuole professionali alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, in particolare delle famiglie, sulla consapevolezza della validità degli istituti professionali. Il presidente della commissione ha, inoltre, evidenziato l’introduzione della nuova legge sul Made in Italy, che ha creato un liceo ad hoc sulle eccellenze italiane e l’importanza di valorizzare le capacità dei propri dipendenti e la qualità lavorativa in azienda, elementi essenziali per mantenere l’attrattività da parte delle risorse umane.
In conclusione, Paolo Cavini, presidente di CNA Emilia-Romagna, ha sottolineato l’impegno da parte di CNA su più livelli, nazionale, regionale e territoriale, di lavorare sulla valorizzazione delle risorse umane, creando le opportunità di coinvolgimento delle giovani generazioni e di adulti, occupati o disoccupati e agevolandoli nell’inserimento all’interno delle imprese. Allo stesso modo, Cavini ha evidenziato la necessità di mappare le esigenze professionali delle imprese, così da individuare competenze specifiche e contribuire ad una crescita del sistema economico e produttivo del territorio.