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Dal libro di ricette della zia Pina alla pubblicazione di contenuti multimediali: è stato questo il percorso di Atene del Canavese, casa editrice fondata da Giampaolo Verga e sua moglie Monica a San Giorgio Canavese nel 2010. Sono i protagonisti di CNA Storie del mese. Atene, perché polo di attrazione di conoscenze e talenti. Questo piccolo borgo in provincia di Torino, infatti, ha visto passare celebrità come Carlo Botta, Carlo Vigna, Teresa Belloc, Pier Carlo Boggio.

Enogastronomia e libri per bambini

È anche alla storia di queste personalità che la casa editrice ha dedicato le sue pubblicazioni. Due i filoni, per una ventina di titoli ogni anno: promozione enogastronomica e paesaggistica del territorio e contenuti educativi destinati ai bambini. A ispirare questi ultimi è Monica, insegnante. “Nel 2010 abbiamo iniziato con l’intento di fare un regalo alla zia Pina – spiega Giampaolo-. L’idea era di riuscire a portare avanti almeno quattro libri l’anno. Poi abbiamo visto che nel corso degli anni l’obiettivo lo abbiamo superato. Ci sono arrivate molte richieste di autori locali che avevano piacere a pubblicare le loro opere”.

Una scelta di qualità

Giampaolo pubblica solo contenuti in cui crede e la scelta del libro è quindi frutto di studio e selezione accurata. Grazie a investimenti importanti segue tutte le fasi di pubblicazione, incluso il processo di stampa. “Il fatto di selezionare solo quello in cui crediamo, per trasmettere un messaggio al pubblico, è fondamentale per differenziarci. Grazie alla tecnologia riusciamo poi a raggiungere platee lontane, attraverso il multimediale”, spiega.

L’illustratrice conosciuta in un progetto con le scuole

Oggi in Atene del Canavese lavorano in tre: oltre a Giampaolo e Monica c’è Cristina, giovane studentessa conosciuta in occasione di un workshop con le scuole e diventata l’illustratrice delle pubblicazioni per ragazzi, con il suo inconfondibile tratto in stile manga. Giovanni sa che l’apertura a nuovi mercati rende necessarie competenze diverse, così come l’evoluzione dei linguaggi di comunicazione richiederà in futuro figure al passo. “Il fatto di avere delle pubblicazioni in inglese ci aiuta a raggiungere un certo tipo di pubblico” spiega. “L’ambizione della nostra casa editrice è quella di crescere, di avere dei dipendenti. Anche perché nel corso del tempo e con l’avvento di quelli che sono scenari futuri servono figure professionali diverse. Anche per questo per me è importante fare networking con le altre realtà”.

L’importanza del network

Giampaolo crede nel network. Ecco perché, da una necessità concreta, è nato un proficuo incontro con CNA. Tutto comincia nel 2021, quando Giampaolo e Monica decidono di avviare un’attività di B&B. “C’è stata la possibilità di avere delle agevolazioni e da lì, da un’esigenza specifica, è nata un’opportunità”.

Da un’esigenza specifica è nata un’opportunità

Grazie a CNA, Giampaolo ha avuto la possibilità di partecipare a fiere e eventi collettivi. canali importanti per piccole realtà come la sua. Fare sistema, in questi casi, si traduce in fortunati incontri e confronti, ma anche in importanti economie di scala.

Le fiere, occasioni di incontro

Partecipare alle fiere significa bypassare i costi della distribuzione che sono molto alti, soprattutto per microrealtà come quella di Giampaolo. “Tramite le fiere abbiamo conosciuto altre realtà e istituzioni con le quali abbiamo poi prodotto altri libri. E grazie a CNA ho la possibilità di esporre le mie opere anche se non posso essere fisicamente presente, perché impegnato in altri eventi” spiega.

Il valore della vita associativa

Arricchirsi attraverso il confronto è il valore della vita associativa che sta più a cuore a Giampaolo. “Lavorare da soli è perdente” dice convinto. “Si crede di riuscire a ottenere dei risultati, ma poi ci si ferma lì. Al giorno d’oggi bisogna fare rete. far parte di un netowork. Il network permette di compensare le non conoscenze degli uni con le conoscenze degli altri. E questo arricchisce tutti”.