Grande successo per la terza edizione “B2B MARE LA SPEZIA”, che si è tenuta presso il Terminal Crociere giovedì 28 novembre. L’evento, promosso e organizzato da CNA La Spezia, Confindustria La Spezia, CCIAA Riviere di Liguria e supportato da CNA Produzione Nazionale Nautica, ha registrato l’adesione record di 260 imprese, provenienti da molte regioni italiane. Gli incontri tra imprese sono stati più di 800, ben più del doppio rispetto alla scorsa edizione.

L’idea alla base dell’iniziativa resta quella di creare un’opportunità di confronto diretto tra imprese, – commenta Alessandro Battaglia di CNA Nautica Nazionale – sia per rispondere alle necessità dei committenti, sia per favorire il processo di crescita delle piccole imprese appartenenti alla filiera, ampliando le relazioni commerciali e favorendo possibili sinergie e collaborazioni”.

Oggi i grandi cantieri navali sono sempre più orientati alla produzione di imbarcazioni come yacht di lusso e navi di grandi dimensioni, fiore all’occhiello della produzione nazionale.

I dati più recenti – prosegue Battaglia – confermano la buona salute della filiera nautica, settore in espansione sia in termini di fatturato, sia di occupazione, con una piccola eccezione del segmento 10-24 metri che sta manifestando una certa difficoltà. Non siamo eccessivamente preoccupati, ma certamente questo è un invito a non abbassare la guardia”.

Se è indubbio il ruolo di traino dei grandi cantieri, il contributo delle imprese più piccole nella produzione di imbarcazioni da diporto emerge purtroppo a fatica, anche per il modo in cui il settore viene definito nella classificazione Ateco. Di fatto questa considera le sole attività svolte nei cantieri, attivi nella produzione di imbarcazioni e/o nelle attività di rimessaggio e refitting, e tende quindi ad escludere una serie di prodotti, realizzati in altri ambiti di attività economica, che sono però funzionali al completamento delle imbarcazioni da diporto. “Tutte queste produzioni – conclude Battaglia –, realizzate in comparti nei quali il ruolo delle micro e delle piccole imprese è rilevante, aumentano in maniera significativa il peso economico complessivo della nautica da diporto intesa ora come una filiera nella quale, oltre ai cantieri navali, opera una pluralità di imprese piccole e piccolissime inquadrate in altri settori. Il contributo di queste imprese concorre in maniera cruciale a rendere le imbarcazioni uniche e inimitabili e parte del Made in Italy di alta gamma”.