“I giovani imprenditori sono al centro dell’azione della CNA perché rappresentano il futuro del nostro paese”. È quanto ha sottolineato il Presidente Nazionale, Dario Costantini, nel suo intervento a Next, l’iniziativa promossa dai giovani imprenditori CNA. “Il gruppo dei giovani – ha aggiunto – sta dando un grande stimolo a tutto il sistema CNA ed è essenziale che il loro impegno prosegua in futuro”.

Costantini si è poi soffermato sull’indagine realizzata, in particolare su due elementi: “L’indagine ci dice che solo un imprenditore su tre eredita l’azienda e poi c’è sicuramento da rivedere il modello scolastico dal momento che quasi la metà dei giovani imprenditori afferma che il percorso di studio non è stato di utilità nell’attività che gestisce”.

Il Presidente CNA ha quindi rilevato che “in Italia è molto difficile avviare un’impresa ed è altrettanto difficile portarla avanti. Noi facciamo la nostra parte – ha detto – stiamo vivendo una fase molto delicata tra conflitti e una congiuntura difficile ma dalla politica non arrivano risposte e neanche una visione. Eppure esportiamo un valore pari a un terzo del Pil. C’è una crisi dell’automotive – ha sottolineato – ma il governo convoca solo un’impresa e dimentica che la filiera ne conta 111mila e oltre mezzo milione di addetti”. E ancora, “da quasi un anno abbiamo segnalato la crisi della moda che è un fiore all’occhiello del Made in Italy ma ancora non abbiamo risposte soddisfacenti”.

Alla politica chiediamo qualche risposta in più e qualche percentuale marginale in meno. Ad esempio come si può essere competitivi se le nostre imprese pagano l’energia il 60% in più di quelle spagnole?”. “Come CNA ci assumiamo la responsabilità di dire chiaramente quando le cose non vanno bene – ha aggiunto – magari diventeremo più antipatici per qualcuno ma abbiamo dalla nostra parte 80 anni di storia fatta di credibilità e responsabilità”.

Ad aprire Next il Presidente dei giovani imprenditori CNA, Simone Gualandi, che ha raccontato il suo percorso di imprenditore sottolineando il valore della familiarità. “Familiarità con i dipendenti e con i clienti”, ed ha spiegato la missione del gruppo dirigente dei giovani: “Sostenere le start up innovative ma raccontare e valorizzare le imprese tradizionali, trasmettere il messaggio che il passaggio generazionale deve essere un’opportunità”.

Laura Cipollone, coordinatrice nazionale dei giovani imprenditori, ha illustrato la ricerca evidenziando che l’inverno demografico non è l’unica ragione dell’indebolimento della propensione a fare impresa. Solo il 2,9% delle imprese ha un titolare under 30 e appena il 13% un under 40. “Dieci anni fa – ha detto Cipollone – per ogni 100 imprenditori prossimi al pensionamento erano 113 i giovani pronti al subentro, oggi siamo scesi a 83 mentre in Spagna e Francia i tassi di sostituzione sono ben oltre quota 100”.

Il responsabile del dipartimento politiche fiscali CNA, Claudio Carpentieri, ha illustrato la proposta dei giovani imprenditori sotto il profilo fiscale. “È necessario tornare a una fiscalità vantaggiosa fissando un regime fino a 500mila euro per consentire all’impresa di investire nel proprio futuro. Inoltre ripristinare la neutralità fiscale nei casi di cessione d’impresa, un sistema che ha funzionato ma che è stato cancellato dal 2004”.