EXPORT, MADE IN ITALY AGROALIMENTARE TOCCA I 38,4 MLD. E’ RECORD STORICO
Record storico nelle esportazioni di prodotti agroalimentari made in Italy che nel 2016 hanno raggiunto il massimo di sempre, arrivando a quota 38,4 miliardi di euro.
A dicembre 2016, rispetto al mese precedente, si registra una crescita sia dell’export (+2,3%) sia dell’import (+2,5%). L’avanzo commerciale è pari a 5,8 miliardi (+5,6 miliardi a dicembre 2015).
L’aumento congiunturale dell’export coinvolge entrambe le principali aree di sbocco, con un incremento delle vendite maggiore verso i paesi extra Ue (+2,5%) rispetto all’area Ue (+2,1%).
Rispetto al trimestre precedente, negli ultimi tre mesi dell’anno si rileva una dinamica positiva per entrambi i flussi (+2,4% per l’export e +3,6% per l’import). Le vendite di tutti i principali raggruppamenti di industrie sono in espansione, in particolare per i prodotti energetici (+20,6%) e per i beni di consumo non durevoli (+2,9%).
Nei confronti dello stesso mese dell’anno precedente, a dicembre 2016 crescono sia l’export (+5,7%) sia l’import (+6,1%). Le variazioni tendenziali risultano pari a +8,5% per l’export e +10,0% per l’import se corrette per i giorni lavorativi.
Nel corso dell’anno 2016 le esportazioni sono in crescita (+1,1% in valore e +1,2% in volume) mentre le importazioni registrano una diminuzione (-1,4%) in valore e un aumento (+3,1%) in volume. L’espansione dell’export è da ascrivere esclusivamente ai paesi dell’area Ue (+3,0%); la flessione del valore delle importazioni (-1,4%) al netto dell’energia risulta in aumento (+1,5%). L’avanzo commerciale raggiunge i 51,6 miliardi (+78,0 miliardi al netto dell’energia).
Nel 2016, i mercati più dinamici all’export sono:
- Giappone (+9,6%),
- Cina e Repubblica ceca (+6,4% entrambe),
- Spagna (+6,1%)
- Germania (+3,8%).
Si segnala la forte crescita nell’anno delle vendite all’estero di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+6,8%), autoveicoli (+6,3%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+4,6%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,2%).
Nel 2016, gli acquisti dalla Russia (-26,3%), così come quelli di gas naturale e di petrolio greggio (rispettivamente -28,5% e -20,4%), sono risultati in forte calo.
Nel mese di dicembre 2016 l’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali aumenta dello 0,5% rispetto al mese precedente e dell’1,6% nei confronti di dicembre 2015.
L’incremento dei prezzi all’importazione dipende principalmente dalle dinamiche del comparto energetico, al netto del quale l’indice registra un più contenuto aumento (+0,1%) rispetto al mese
Prodotti esportati e importati
A dicembre 2016, rispetto al mese precedente, la crescita dell’export (+2,3%) è principalmente determinata da beni intermedi (+2,2%), beni strumentali (+1,8%) e beni di consumo durevoli (+7,1%). L’aumento congiunturale delle importazioni (+2,5%) è da ascrivere in ampia misura alla crescita degli acquisti di energia (+10,9%), beni di consumo non durevoli (+2,3%) e beni intermedi (+1,6%) (Figura 1).
L’aumento tendenziale delle esportazioni (+5,7%) è particolarmente sostenuto per le vendite di energia (+24,5%) e beni intermedi (+6,5%). L’incremento tendenziale dell’import (+6,1%) è principalmente determinato dalla forte espansione registrata per i beni strumentali (+9,8%) e l’energia (+8,2%).
A dicembre 2016 si registra un avanzo commerciale di 5,8 miliardi; nello stesso mese dell’anno precedente il surplus registrato era pari a +5,6 miliardi. L’avanzo della bilancia non energetica è pari a 8,4 miliardi di euro.
Nel corso del 2016 l’avanzo commerciale raggiunge i 51,6 miliardi, in miglioramento rispetto all’anno precedente (+41,8 miliardi). L’avanzo della bilancia non energetica è pari a 78 miliardi di euro.
Limitatamente ai settori la cui quota sull’export (import) per l’anno 2015 è superiore all’1,5%.
Nel mese di dicembre 2016 l’aumento tendenziale delle esportazioni ha riguardato in misura più rilevante le vendite di prodotti petroliferi raffinati (+21,8%) e autoveicoli (+21,3%). Le vendite di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-17,0%) registrano una forte diminuzione.
Nel 2016, rispetto al 2015, si segnala la forte crescita delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+6,8%), autoveicoli (+6,3%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+4,6%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,2%). (Tabella 1 delle Serie storiche allegate).
Dal lato delle importazioni, nel mese di dicembre 2016 risultano in forte aumento gli acquisti di autoveicoli (+29,3%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+25,0%) e prodotti petroliferi raffinati (+21,8%). Registrano, invece, una flessione gli acquisti di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-21,0%) .
Nel 2016, rispetto al 2015, gli acquisti di gas naturale (-28,5%) e petrolio greggio (-20,4%) sono in flessione. (Tabella 1 delle Serie storiche allegate).
Paesi partner nel commercio estero
Nel mese di dicembre 2016 l’aumento congiunturale delle esportazioni (+2,3%) è determinata dalla crescita delle vendite sia verso i paesi dell’area extra Ue (+2,5%) sia verso quelli dell’area Ue (+2,1%). L’incremento congiunturale dell’import (+2,5%) è da ascrivere esclusivamente all’aumento degli acquisti dai mercati extra Ue (+6,5%).
Nel corso dell’anno 2016, rispetto all’anno precedente, la crescita delle esportazioni (+1,1%) è la sintesi della crescita delle vendite verso i paesi dell’area Ue (+3,0%) e del calo di quelle verso i paesi dell’area extra Ue (-1,2%). Nello stesso periodo, le importazioni registrano una flessione (-1,4%), da attribuire esclusivamente all’area extra Ue (-5,8%).
A dicembre 2016 l’aumento tendenziale delle esportazioni (+5,7%) è da attribuire soprattutto alla crescita delle vendite verso Cina (+20,9%), paesi MERCOSUR (+19,9%), Polonia (+19,1%), Stati Uniti (+12,1%) e Germania (+10,3%). La crescita tendenziale delle importazioni (+6,1%) è particolarmente sostenuta per gli acquisti da paesi OPEC (+67,7%), Turchia (+29,7%), paesi ASEAN (+24,4%), paesi MERCOSUR (+17,0%) e Repubblica ceca (+12,8%).
Nel 2016, rispetto al 2015, le esportazioni sono in aumento (+1,1%). Particolarmente accentuato l’incremento dell’export verso Giappone (+9,6%), Cina e Repubblica ceca (+6,4% entrambe), Spagna (+6,1%) e Germania (+3,8%). La flessione dell’import (-1,4%) è principalmente determinata dagli acquisti dalla Russia (-26,3%).
Analisi congiunta per prodotto e paese
La crescita tendenziale dell’export è spiegata per quasi un terzo dall’aumento delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a verso gli Stati Uniti e i paesi OPEC, di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti verso la Germania e la Francia e di autoveicoli verso gli Stati Uniti. La diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati verso i paesi OPEC, di computer, apparecchi elettronici e ottici verso la Spagna e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso il Belgio rallenta di oltre mezzo punto percentuale la crescita dell’export.
Gli acquisti di petrolio greggio e gas naturale dai paesi OPEC e di autoveicoli dalla Germania spiegano per quasi tre punti percentuali la crescita dell’import. Contrasta l’incremento tendenziale delle importazioni per 1,2 punti percentuali la diminuzione degli acquisti di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi dal Regno Unito e di computer, apparecchi elettronici e ottici dalla Cina
Valori medi unitari e volumi all’export e all’import
A dicembre 2016 si rileva una crescita tendenziale dei valori medi unitari sia all’export (+1,9%) sia all’import (+3,4%). I volumi scambiati sono in aumento sia per le esportazioni (+3,7%) sia per le importazioni (+2,6%).
L’aumento dei valori medi unitari all’export è determinato dalla crescita registrata sia per i paesi dell’area Ue (+2,0%) sia per quelli dell’area extra Ue (+1,8%). La crescita all’import è determinata principalmente dall’aumento rilevato per i paesi dell’area extra Ue (+5,7%). L’aumento dei volumi esportati interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie. Nel corso del 2016, l’incremento dei volumi esportati riguarda i beni di consumo non durevoli (+2,3%) e i beni intermedi (+2,2%).
Prezzi all’importazione dei prodotti industriali
Nel mese di dicembre 2016 l’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali aumenta dello 0,5% rispetto al mese precedente e dell’1,6% nei confronti di dicembre 2015.
L’indice dei prezzi all’importazione dei beni di consumo segna a dicembre 2016, rispetto al mese precedente, un aumento dello 0,2% per il mercato totale e per l’Area euro e un aumento dello 0,3% per l’Area non euro. Rispetto a dicembre 2015 si ha una diminuzione dello 0,5% per il mercato totale, dello 0,7% per l’Area euro e dello 0,2% per l’Area non euro.
Il raggruppamento dei beni strumentali, in termini congiunturali, presenta una variazione nulla per il mercato totale e per l’Area non euro mentre diminuisce dello 0,1% per l’Area euro; in termini tendenziali l’indice aumenta dello 0,3% per tutte e tre le aree (mercato totale, Area euro e Area non euro).
Per i beni intermedi l’indice dei prezzi registra, in termini congiunturali, un aumento dello 0,2% sia per il mercato totale che per l’Area non euro mentre aumenta dello 0,1% per l’Area euro; rispetto a dicembre 2015 l’indice registra una diminuzione dello 0,3% per il mercato totale, dell’ 1,1% per l’Area non euro e un aumento dello 0,3% per l’Area euro.
L’indice dei prezzi all’importazione relativo all’energia registra, rispetto al mese precedente un aumento del 2,1% per il mercato totale, dello 0,3% per l’Area euro e del 2,2% per l’Area non euro; in termini tendenziali l’indice registra un aumento dell’11,8% per il mercato totale e del 12,3% per le importazioni provenienti dall’Area non euro, diminuisce dello 0,7% per l’Area euro.
Settori di attività economica
I prezzi all’importazione segnano, nell’ambito delle attività manifatturiere, il tasso di crescita tendenziale più elevato, per quel che riguarda l’Area euro, nei settori della fabbricazione di mezzi di trasporto (+2,8%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) (+0,2%) mentre, per l’Area non euro, nei settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+4,7%) e nei settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+0,7%). Il calo tendenziale più marcato risulta per l’Area euro nel settore della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-3,5%) e per quella non euro nell’industria del legno, della carta e stampa (-4,0%)