Si chiama semaforo e dovrebbe essere un sistema semplificato di comunicazione al consumatore per avvisarlo sul contenuto calorico (e non solo) dei cibi in vendita. È un vecchio cavallo di battaglia della grande distribuzione inglese, prevede tre colori/bollini (rosso, giallo e verde) ed è stato al centro negli anni scorsi di una dura battaglia in sede comunitaria,
Sei multinazionali del food che rispondono ai nomi di Coca-Cola, PepsiCo, Mars, Mondelez, Nestlé e Unilevera hanno rilanciato l’ipotesi del semaforo, che con un comunicato congiunto hanno reso noto che metteranno su una task force comune per individuare i parametri della bollinatura e di seguito li applicheranno unilateralmente a tutti i loro prodotti venduti in tutta Europa.
CNA Agroalimentare ha deciso quindi di inviare una lettera a firma del Presidente Nazionale Mirco Della Vecchia e del Responsabile Nazionale Gabriele Rotini, ai parlamentari italiani della DG AGRI
EURODEPUTATO
Paolo DE CASTRO (PD, S&D)
Nicola CAPUTO (PD, S&D)
Herbert DORFMANN (Partito popolare sudtirolese, PPE)
Giulia MOI (M5S, EFD)
Marco ZULLO (M5S, EFD)
Mara BIZZOTTO (Lega Nord, ENF)
Mario BORGHEZIO (Lega Nord, ENF)
Angelo CIOCCA (Lega Nord, ENF)
Alberto CIRIO (Forza Italia, PPE)
Ignazio CORRAO (M5S, EFD)
Rosa D’AMATO (M5S, EFD)
Michela GIUFFRIDA (PD, S&D)
Massimo PAOLUCCI (PD, S&D)
Salvatore CICU (Forza Italia, PPE)
Questo il testo della lettera inviata venerdi 10 marzo 2017
Gentile Onorevole,
Come saprà in questi ultimi giorni alcune delle principali multinazionali del settore agroalimentare si sono dimostrate interessate all’introduzione di un’etichettatura “a semaforo” europea con l’ulteriore integrazione di informazioni sulla porzione.
CNA Agroalimentare accoglie con molta perplessità e forte preoccupazione questa notizia poiché l’introduzione di un’etichetta a semaforo (con i bollini rosso, giallo o verde), come già abbiamo avuto modo di dire in passato, risulta fuorviante in quanto la segnalazione sui contenuti di grassi, sali e zuccheri, non si basa sulle quantità effettivamente consumate, ma, solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze.
Va quindi respinta l’ipotesi di un’informazione visiva che finisce per escludere dalla dieta alimenti sani, di cui l’Italia ne è il simbolo mondiale, con l’eccellenza delle produzioni DOP e IGP e la dieta mediterranea patrimonio UNESCO, per promuovere, al contrario cibo spazzatura, ingannando i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale.
Risulterebbe altresì rischiosa l’introduzione di un quantitativo fisso che definisce una “porzione europea”, dal momento che sarebbe difficile trovare un compromesso soddisfacente tra le piccole e medie imprese europee e le grandi multinazionali del settore alimentare.
In questi ultimi anni CNA Agroalimentare ha portato avanti diverse iniziative contro questo sistema e lo stesso Parlamento europeo si è pronunciato in diverse occasioni contro l’etichettatura a semaforo, che invece di informare i consumatori ne condiziona le scelte.
Nella riunione di lunedì prossimo della Commissione AGRI, incontrerete il Commissario europeo, Vytenis Andriukatis, e come saprà, l’On. De Castro solleverà questo delicato tema chiedendo alla Commissione di realizzare uno studio sugli effetti di questa etichettatura. Ci auguriamo che questa proposta possa essere condivisa e sostenuta anche da Lei e dai Suoi colleghi italiani della Commissione AGRI perché uno studio di impatto preventivo permetterà di evidenziare i danni che questa etichettatura potrà causare per le nostre produzioni alimentari di qualità, da sempre elemento di eccellenza per il nostro Paese.
La ringraziamo anticipatamente per la Sua attenzione e sensibilità già dimostrata in altre occasioni verso le PMI.
Roma, 10 marzo 2017