CONTRAFFAZIONE: NEL MONDO “VALE” 338 MILIARDI DI EUROI PAESI PIU COLPITI STATI UNITI, ITALIA E FRANCIA. TRA I MARCHI PIU “AUTENTICI” PER COHN & WOLFE LA BARILLA, ILLY, FERRERO, COOP E FERRARI. 4 SU 5 AGROALIMENTARI

L’EUIPO è la più grande agenzia decentrata dell’UE, con sede ad Alicante, in Spagna. Gestisce la registrazione dei marchi dell’Unione europea (MUE) e dei disegni o modelli comunitari registrati (DCR), i quali offrono entrambi protezione della proprietà intellettuale in tutti i 28 Stati membri dell’UE. L’EUIPO ospita anche l’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale. Fino al 23 marzo 2016 l’EUIPO era conosciuto come Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno (UAMI).

Secondo gli ultimi dati disponibili del 2013 il commercio internazionale di merci contraffatte e usurpative ha un valore pari a 461 miliardi di USD (338 miliardi di EUR), equivalente al 2,5 % degli scambi commerciali a livello mondiale.

Nell’UE tali prodotti hanno rappresentato ben il 5 % delle importazioni totali, per un valore fino a 85 miliardi di EUR.

Sono questi alcuni dei risultati principali di una relazione congiunta dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) pubblicata oggi a Parigi, che presenta un’analisi quantitativa del valore del commercio mondiale di merci contraffatte e usurpative.

Il documento, intitolato “Trade in Counterfeit and Pirated Goods: Mapping the Economic Impact” (Il commercio di merci contraffatte e usurpative: una mappatura dell’impatto economico), stima gli effetti economici della contraffazione e della pirateria sugli scambi internazionali in base ai dati relativi a quasi mezzo milione di sequestri doganali. Secondo le conclusioni dell’analisi i prodotti contraffatti e usurpativi possono provenire da tutte le economie. Nel contesto di tale fenomeno le economie emergenti svolgono un ruolo importante in quanto produttrici di prodotti contraffatti o zone di transito.

Le merci in questione vanno da beni di lusso e prodotti industriali (quali macchinari, componenti di ricambio o sostanze chimiche) ad articoli di consumo con un impatto sulla sicurezza personale (come prodotti farmaceutici, alimenti e bevande, attrezzature mediche o giocattoli). I contraffattori ricorrono sempre più a piccole spedizioni, in parte per l’aumento del commercio elettronico oltre che per ridurre il rischio e le conseguenze finanziarie di un’eventuale individuazione.

I marchi maggiormente danneggiati dalla contraffazione sono registrati soprattutto nei paesi membri dell’OCSE e dell’UE, ad esempio Stati Uniti, Italia, Francia, Svizzera, Giappone, Germania e Regno Unito.

Tuttavia la relazione evidenzia altresì che le violazioni riguardano in misura crescente le economie emergenti, a riprova del fatto che la contraffazione rappresenta un rischio per le società innovative a prescindere dalla loro ubicazione.

I dati analizzati nel documento, forniti dall’Organizzazione mondiale delle dogane, dalla direzione generale della Fiscalità e dell’unione doganale della Commissione europea e dai servizi statunitensi delle dogane e della protezione delle frontiere, tratteggiano un’immagine precisa dell’impatto economico della contraffazione e della pirateria sugli scambi internazionali a livello mondiale.

La relazione odierna è stata preparata nell’arco di 18 mesi ed è frutto della stretta collaborazione tra l’EUIPO e l’OCSE. Allo stesso tempo l’EUIPO conduce una serie di studi per quantificare l’impatto economico della contraffazione in settori chiave nell’UE.

ECCO I 100 BRAND PIU “AUTENTICI”. BARILLA, FERRARI, ILLY, FERRERO E COOP I 5 MARCHI “CAMPIONI” D’ITALIA.LO STUDIO COHN & WOLFE AUTHENTIC BRANDS 2016

Pubblicato il 18/04/2016 at 13:57

Cohn & Wolfe, agenzia globale di comunicazione, presenta oggi la sua prima edizione di Authentic 100, un indice annuale dei marchi classificati secondo la percezione di autenticità da parte dei consumatori. Tra i primi 20 marchi presenti in Authentic 100: Disney, Amazon, Apple, Samsung, Lego, Ford, Google e Coca-Cola. La classifica completa di Authentic 100 è disponibile su authentic100.com.

Barilla, Ferrari, illy, Ferrero, COOP sono i cinque marchi considerati campioni di autenticità in Italia.

 

Lo studio definisce per la prima volta le caratteristiche che determinano l’autenticità di marca e se la presenza o meno di questi attributi comporti variazioni nelle decisioni dei consumatori. La ricerca identifica un importante “authencity gap” tra brand e consumatori, con un 75% dei quasi 12.000 consumatori intervistati in 14 mercati che dichiarano un problema di credibilità per marchi e aziende.

Maggiori evidenze

 

. Elevato lo scetticismo globale: lo scetticismo dei consumatori è più alto in Europa Occidentale con solo il 7% degli intervistati nel Regno Unito, Francia, Germania e Spagna (9% per l’Italia) – e solo il 5% in Svezia che descrivono i marchi come “onesti e trasparenti”.

Nei Paesi meno scettici – Cina e Indonesia – il numero si assesta sul 36% e il 35%, rispettivamente. Gli Americani (+23%) si collocano a metà strada e più vicini alla media globale del 22%.

Maggiori evidenze

 

. Elevato lo scetticismo globale: lo scetticismo dei consumatori è più alto in Europa Occidentale con solo il 7% degli intervistati nel Regno Unito, Francia, Germania e Spagna (9% per l’Italia) – e solo il 5% in Svezia che descrivono i marchi come “onesti e trasparenti”. Nei Paesi meno scettici – Cina e Indonesia – il numero si assesta sul 36% e il 35%, rispettivamente. Gli Americani (+23%) si collocano a metà strada e più vicini alla media globale del 22%.