Essendo stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 259, di ieri, è entrato in vigore oggi il Decreto del Ministero dell’Ambiente dell’11 ottobre 2017 che definisce i Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici.

Si tratta di una rivoluzione destinata, nelle intenzioni del legislatore (comunitario e nazionale) a cambiare il modo di operare sia dei progettisti che delle imprese appaltatrici di lavori sugli edifici pubblici.

I criteri inseriti nel nuovo decreto si aggiungono agli altri già definiti in precedenza, rinvenibili attraverso la pagina del sito del Ministero su GPP – Acquisti Verdi –  Criteri Ambientali Minimi – Criteri in vigore (tutti ispirati dal «Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della  pubblica amministrazione» -c.d. PAN GPP-).

Secondo il nuovo decreto l’utilizzazione degli stessi CAM dovrebbe consentire alla stazione appaltante di ridurre gli impatti ambientali degli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici, considerati in un’ottica di ciclo di vita dell’edificio.

Essi sostituiscono anche l’allegato 2 al decreto 11 gennaio 2017 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 23 del 28 gennaio 2017, contenente l’Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l’edilizia e per i prodotti tessili.

«Le stazioni appaltanti, in riferimento agli interventi effettuati nelle zone territoriali omogenee (ZTO) «A» e «B», di cui al decreto interministeriale del 2 aprile 1968 n. 1444, per le tipologie di intervento riguardanti gli interventi ristrutturazione edilizia, comprensiva degli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici, potranno» però «applicare in misura diversa, motivandone le ragioni, le prescrizioni previste da seguenti criteri dell’allegato … :

– riduzione del consumo di suolo e mantenimento della permeabilità dei suoli, relativamente alla superficie territoriale permeabile della superficie di progetto e alla superficie da destinare a verde;

– illuminazione naturale. »

Per fornire una panoramica dei contenuti del complesso provvedimento appena pubblicato indichiamo di seguito i capitoli in cui si articolano i nuovi criteri, che sono:

1 Premessa

1.1 Oggetto e struttura del documento

1.2 Indicazioni generali per la stazione appaltante

1.3 Tutela del suolo e degli habitat naturali

1.4 Il criterio dell’offerta «economicamente più vantaggiosa»

2 Criteri ambientali minimi per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici singoli o in gruppi

2.1 Selezione dei candidati

2.1.1 Sistemi di gestione ambientale

2.1.2 Diritti umani e condizioni di lavoro

2.2 Specifiche tecniche per gruppi di edifici

2.2.1 Inserimento naturalistico e paesaggistico

2.2.2 Sistemazione aree a verde

2.2.3 Riduzione del consumo di suolo e mantenimento della permeabilità dei suoli

2.2.4 Conservazione dei caratteri morfologici

2.2.5 Approvvigionamento energetico

2.2.6 Riduzione dell’impatto sul microclima e dell’inquinamento atmosferico

2.2.7 Riduzione dell’impatto sul sistema idrografico superficiale e sotterraneo

2.2.8 Infrastrutturazione primaria

2.2.8.1 Viabilità

2.2.8.2 Raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche

2.2.8.3 Rete di irrigazione delle aree a verde pubblico

2.2.8.4 Aree di raccolta e stoccaggio materiali e rifiuti

2.2.8.5 Impianto di illuminazione pubblica

2.2.8.6 Sottoservizi/canalizzazioni per infrastrutture tecnologiche

2.2.9 Infrastrutturazione secondaria e mobilità sostenibile

2.2.10 Rapporto sullo stato dell’ambiente

2.3 Specifiche tecniche dell’edificio

2.3.1 Diagnosi energetica

2.3.2 Prestazione energetica

2.3.3 Approvvigionamento energetico

2.3.4 Risparmio idrico

2.3.5 Qualità ambientale interna

2 .3.5.1 Illuminazione naturale

2.3.5.2 Aerazione naturale e ventilazione meccanica controllata

2.3.5.3 Dispositivi di protezione solare

2.3.5.4 Inquinamento elettromagnetico indoor

2.3.5.5 Emissioni dei materiali

2.3.5.6 Comfort acustico

2.3.5.7 Comfort termo-igrometrico

2.3.5.8 Radon

2.3.6 Piano di manutenzione dell’opera

2.3.7 Fine vita

2.4 Specifiche tecniche dei componenti edilizi

2.4.1 Criteri comuni a tutti i componenti edilizi

2.4.1.1 Disassemblabilità

2.4.1.2 Materia recuperata o riciclata

2.4.1.3 Sostanze pericolose

2.4.2 Criteri specifici per i componenti edilizi

2.4.2.1 Calcestruzzi confezionati in cantiere e preconfezionati

2.4.2.2 Elementi prefabbricati in calcestruzzo

2.4.2.3 Laterizi

2.4.2.4 Sostenibilità e legalità del legno

2.4.2.5 Ghisa, ferro, acciaio

2.4.2.6 Componenti in materie plastiche

2.4.2.7 Murature in pietrame e miste

2.4.2.8 Tramezzature e controsoffitti

2.4.2.9 Isolanti termici ed acustici

2.4.2.10 Pavimenti e rivestimenti

2.4.2.11 Pitture e vernici

2.4.2.12 Impianti di illuminazione per interni ed esterni

2.4.2.13 Impianti di riscaldamento e condizionamento

2.4.2.14 Impianti idrico sanitari

2.5 Specifiche tecniche del cantiere

2.5.1 Demolizioni e rimozione dei materiali

2.5.2 Materiali usati nel cantiere

2.5.3 Prestazioni ambientali

2.5.4 Personale di cantiere

2.5.5 Scavi e rinterri

2.6 Criteri di aggiudicazione (criteri premianti)

2.6.1 Capacità tecnica dei progettisti

2.6.2 Miglioramento prestazionale del progetto

2.6.3 Sistema di monitoraggio dei consumi energetici

2.6.4 Materiali rinnovabili

2.6.5 Distanza di approvvigionamento dei prodotti da costruzione

2.6.6 Bilancio materico

2.7 Condizioni di esecuzione (clausole contrattuali)