Le imprese del settore chiedono una serie di misure fiscali per accompagnare la ripresa dell’edilizia privata

Il mercato immobiliare dà segni di ripresa, quello dell’edilizia residenziale è ancora fermo al palo.

Se il mercato delle costruzioni, in questo decennio di crisi, non si è del tutto bloccato è solo grazie agli interventi di recupero e riqualificazione non solo energetica del costruito che attualmente rappresenta circa i 2/3 del mercato complessivo.

In questo contesto, una mano determinate è stata data dalle incentivazioni fiscali applicate alle singole unità immobiliari (i recenti e maggiori incentivi, leggasi ecobonus e sismabonus, non hanno ancora prodotto fatti concreti e misurabili). Tuttavia, gli attuali sgravi fiscali che finora hanno sostenuto il rinnovo edilizio (50% ristrutturazioni e 65% riqualificazione energetica) a fine anno – se non ci sono interventi diversi – ritornano alle vecchie percentuali (rispettivamente 36% e 50%), cosa che comprometterebbe seriamente la tendenza positiva e crescente di questo mercato, a danno sia delle famiglie che delle imprese del settore, nonché a danno dell’economia complessiva del Paese e del bilancio dello Stato che hanno beneficiato del dinamismo economico-produttivo di questo specifico mercato.

A fine anno scadono inoltre la detrazione del 50% dell’Iva sull’acquisto delle abitazioni in classe A e B fatto dalle imprese, nonché le imposte fisse di registro e ipo-catastali.

Per queste ragioni CNA COSTRUZIONI propone fin da adesso al Governo alcune proposte di natura fiscale che ritiene prioritarie, in vista della legge di Bilancio 2018.

CNA COSTRUZIONI si attende che il Governo intenda rimediare al disastro che lo SPLIT PAYMENT ha prodotto sul sistema di imprese, anche se la priorità che intende segnalare al Governo ed al Parlamento riguarda innanzitutto l’edilizia privata, e in particolare l’intervento sul costruito.

Questi sono i primi due punti cruciali sui quali si concentrerà l’azione politica di CNA COSTRUZIONI.

In questa direzione, CNA COSTRUZIONI ritiene necessaria la proroga e la messa a regime della detrazione Irpef per il recupero edilizio – nell’attuale percentuale del 50%- in vigore fino al 31 dicembre 2017, così come ritiene necessaria la proroga fino al 2021 della detrazione per interventi di riqualificazione energetica eseguiti su edifici esistenti, nell’attuale misura del 65%.

E’ necessaria altresì una proroga fino al 2020 della detrazione Irpef sul 50% dell’Iva per le abitazioni in classe A e B acquistate dalle imprese, misura che è ora limitata al solo biennio 2016-2017, così come pure l’applicazione fino al 2021 delle imposte di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa (pari a 200 euro ciascuna) applicate per l’acquisto da parte delle imprese edili di immobili riqualificati.

Sul sismabonus, CNA COSTRUZIONI ritiene fondamentale migliorare gli aspetti della cessione del credito, permettendo quest’ultima anche verso il sistema bancario, ampliando la sua sfera di applicazione non solo alle parti comuni condominiali dell’edificio, ma anche alle singole unità immobiliari. In mancanza di questa possibilità, il rischio è di trovarsi difronte ad uno scenario in cui esiste una opportunità che concretamente non potrà essere utilizzata, se non in minima ed irrisoria parte.

Rispetto allo SPLIT PAYMENT, al fine di arginare il terribile impatto negativo che questo dispositivo ha sulla liquidità delle imprese, CNA COSTRUZIONI chiede che si consenta a queste ultime almeno una sorta di neutralità sull’IVA. In regime di applicazione dello SPLIT – se proprio non se ne può fare a meno – è necessario consentire l’applicazione del reverse charge nei confronti dei fornitori e degli eventuali subappaltatori. Ciò permetterebbe che l’IVA diventi un’imposta neutra.