La manovra correttiva ha aggiunto gli sgravi fiscali anche per l’acquisto di case antisismiche – dopo un intervento di demolizione e ricostruzione – nelle zone di massima pericolosità sismica. Nell’ultimo aggiornamento del 22 settembre, il tradizionale vademecum dell’Agenzia delle Entrate tiene conto della nuova misura.
Per fruire dell’agevolazione, l’immobile deve trovarsi nel territorio di uno dei comuni che si trovano in zone classificate a “rischio sismico 1”. Chi acquista l’unità immobiliare (inclusa in un edificio demolito e ricostruito) può usufruire di una detrazione fino al 75% del prezzo di acquisto nel caso i lavori abbiano ridotto di una classe il rischio sismico dell’edificio; e fino all’85% se i lavori hanno ottenuto una riduzione di due classi di rischio sismico, rispetto alla struttura precedente. Il prezzo di acquisto sul quale calcolare la detrazione – spiega la guida – è quello riportato nell’atto pubblico di compravendita. In ogni caso, la detrazione spetta entro l’ammontare massimo di 96mila euro per ogni unità immobiliare acquistata.
L’agevolazione, viene concessa anche in caso di variazione di volumetria. Infine, per fruire dell’agevolazione, l’unità immobiliare deve essere ceduta entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori.