Bene i controlli da parte della Polizia Stradale sui mezzi che portano gli studenti alle gite scolastiche. La sicurezza è d’obbligo. Attenzione però a criminalizzare un’intera categoria”. Sono le parole di Nilde Montemerli, responsabile provinciale CNA Fita, in seguito alle verifiche sugli autobus, sugli autisti e sui passeggeri effettuate in maniera crescente dagli agenti nel luogo di partenza della gita al mattino presto.
Non si mette in discussione, dunque, il giro di vite sulle verifiche dei mezzi di trasporto stabilito da una circolare del Ministero dell’Istruzione dello scorso febbraio, da subito accolto favorevolmente e sostenuto da CNA Fita, quanto piuttosto la facile generalizzazione e la “concorrenza sleale” da parte di alcune agenzie di viaggio (in particolare da fuori provincia e regione) che propongono itinerari a prezzi stracciati.
“Le irregolarità non sono tutte uguali – spiega Montemerli – c’è differenza tra un autista che non ha rispettato le ore obbligatorie di riposo, un mezzo privo di licenze e assicurazione, e piccole mancanze come possono essere l’etichetta dell’uscita di sicurezza un po’ staccata o un martelletto fuori posto. Cose, queste ultime, che possono essere state danneggiate durante il viaggio precedente, specialmente nel caso di gite scolastiche. Ad esempio recentemente ad un nostro Associato è capitato che una classe lasciasse il pullman in condizioni pessime (vedi foto): a terra c’era di tutto e questo ha richiesto una pulizia straordinaria del mezzo che gli è costata 100euro (non rimborsata dalla scuola)”.
“Il vero problema è legato ai costi – continua la responsabile CNA Fita – le scuole di solito si appoggiano alle agenzie di viaggio, chiedono tre preventivi e in base al prezzo scelgono. Le agenzie di viaggio mandano proposte con prezzi già definiti, togliendo all’imprenditore la possibilità di stabilire i costi reali più giusti per far fronte al viaggio. Continuare a scegliere il servizio di trasporto sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa, non dà garanzie sulla sicurezza offerta”.
Le scuole dovrebbero verificare che i prezzi siano adeguati al viaggio e magari vigilare di più sulle norme di buona educazione sul mezzo: “E’ comprensibile che in quelle giornate l’euforia e lo stare insieme portano a dei comportamenti più permissivi – conclude Nilde Montemerli – ma non è giusto che a rimetterci in termini di costi siano gli autisti e le aziende di trasporto”.