Il 13 Ottobre 2018, a Pozzallo (RG), presso la sede dell’Officina Peluso, si è svolta l’assemblea territoriale della CNA Fita convocata sul tema: “L’autotrasporto di merci fra criticità ed opportunità”.

L’iniziativa è stata promossa dal neo coordinatore regionale CNA Fita, Giovanni Brancati che, partendo dall’analisi del modello organizzativo attualmente operativo sul territorio, intende rilanciare l’unione ricercando un maggiore coinvolgimento di colleghi, imprese e sistema nazionale.

All’iniziativa, oltre al Portavoce regionale del trasproto merci, Saro Tumino e ad un cospicuo numero di autotrasportatori, hanno partecipato l’europarlamentare Innocenzo Leontini (Forza Italia) – membro della commissione trasporti, l’Onorevole Paolo Ficara (M5s) – componente la IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, l’Onorevole Maria Marzana (M5s), l’Onorevole Marialucia Lorefice (M5s) e l’Assessore ai trasporti della Regione Sicilia, Stefania Campo.

Per la CNA Fita nazionale hanno partecipato il Presidente ed il responsabile nazionale rispettivamente, Patrizio Ricci e Mauro Concezzi .

Vista la nutrita presenza di politici, l’occasione è stata utile per cercare di focalizzare la loro attenzione sulle principali criticità territoriali di settore e anche sulle problematiche nazionali e di interesse generale per l’autotrasporto.

Per ciò che concerne l’ambito regionale, è stato stigmatizzato il mancato completamento dell’autostrada Siracusa-Gela, l’urgente necessità di realizzare la Ragusa-Catania ed in generale, il cattivo stato di manutenzione delle strade siciliane.  

Durante il dibattito, sono stati richiamati i dati prodotti dal Centro studi della CNA di Ragusa che documentano come l’attuale strada di collegamento tra Ragusa e Catania, detenga il triste primato del maggior numero di incidenti mortali della regione.

Il tema delle criticità derivanti da infrastrutture insufficienti e dal loro cattivo stato di manutenzione, ha effetti che vanno ben oltre i confini locali.

Nel corso dell’assemblea, è stato infatti richiamato il comunicato diffuso il 3 ottobre 2018 dall’Unione Province d’Italia (UPI), in cui si dipinge un quadro infrastrutturale italiano veramente drammatico: su 30.000 opere (ponti, viadotti, gallerie) di competenza delle province insistenti su regioni a statuto ordinario, quasi duemila di esse si trovano in uno stato che richiede urgenti interventi, ovvero sono già state chiuse alla circolazione.

Queste opere fanno parte del sistema di viabilità che rappresenta il collegamento interno del Paese, se lungo questi tratti si verificano delle strozzature, le imprese inevitabilmente rallentano la loro velocità commerciale, i porti e gli hub logistici collassano e le merci continuano a privilegiare percorsi teoricamente meno convenienti, come quello che parte dal Medio Oriente e raggiunge il porto di Rotterdam.

Ai politici presenti è stato pertanto chiesto di impegnarsi per cogliere le opportunità offerte dal Corridoio 5, denominato “Scandinavia-Mediterraneo” (reti Transeuropee), che attraversa tutta l’Italia, tocca Messina e Catania e termina a Palermo.

Il ristoro agli autotrasportatori delle maggiori spese affrontate per la forzata percorrenza di tratti autostradali aggiuntivi e per le difficoltà logistiche dipendenti dall’ingresso e dall’uscita dalle aree urbane e portuali, causate dal crollo del ponte Morandi, interessano anche gli autotrasportatori siciliani diretti al nord; pertanto, anche nel loro interesse, è stato chiesto che il Decreto Genova venga dotato di risorse pari a 180 milioni in tre anni, come inizialmente previsto e che esse siano escluse dal de minimis.   

Al componente la Commissione Trasporti dell’UE è stato chiesto uno specifico impegno per evitare la liberalizzazione del cabotaggio e per una rivisitazione della normativa sui tempi di guida e di riposo.

Sono stati quindi illustrati gli esiti del confronto in corso con il Governo e, rispetto a questioni specifiche — come le difficoltà di conseguire le autorizzazioni necessarie per effettuare trasposti eccezionali e le inefficienze che riguardano le motorizzazioni per ciò che concerne i lunghi tempi di attesa per dare corso alle revisioni annuali — sollevate anche da alcuni dei presenti all’assemblea, sono state date rassicurazioni, cercando di dare risposte positive alle imprese.

Sulle principali materie oggetto di confronto con il Governo, ai politici presenti è stato chiesto di contribuire a concretizzare la promessa di implementare gli attuali 38 euro riconosciuti per le deduzioni forfetarie, di garantire la piena disponibilità delle risorse necessarie per coprire i rimborsi dei pedaggi autostradali, di ripristinare i “valori indicativi di riferimento” (come da prima versione pubblicata dal MIT nel mese di Febbraio 2015), di dare piena attuazione all’archivio nazionale delle strade, di portare le imposte che insistono sul gasolio sotto la soglia del 50% e, in tema di lotta al dumping, di estendere l’applicazione del Decreto Legislativo n°136/2016 sul salario minimo, anche al caso di trasporti internazionali effettuati da imprese estere. 

Il presidente nazionale CNA Fita, Patrizio Ricci, ha concluso l’iniziativa ribadendo la disponibilità del sistema nazionale a raccogliere le esigenze manifestate dalle imprese siciliane, di cercare di fare sinergia con il territorio in termini di presenza, servizi ed ogni possibile progetto di sviluppo.