Corrarati: “La Provincia ci metta in condizione di supportare gli imprenditori senza lasciare indietro nessuno. La digitalizzazione sia un’opportunità anziché uno scoglio”

“Molte piccole e micro imprese non tengono il passo della Pubblica amministrazione sulla svolta digitale: si rischia di creare un vuoto tra gli imprenditori non digitalizzati e i nativi digitali. La Provincia analizzi meglio, con il mondo economico, l’impatto della digitalizzazione e le conseguenze finora sottovalutate, per individuare insieme forme transitorie di supporto come la creazione di sportelli per la digitalizzazione”. Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV.

Maggiore accessibilità, trasparenza, efficienza dei servizi al cittadino, banda larga: prosegue il piano triennale di sviluppo digitale della Provincia “Alto Adige digitale 2020”. Il punto della situazione è stato fatto dall’assessora Waltraud Deeg nell’incontro di metà legislatura. Sono cinque i campi d’azione: infrastruttura digitale, amministrazione digitale, economia digitale, formazione digitale e IT-Governance. L’obiettivo finale del piano strategico è fare in modo che i servizi IT delle diverse strutture amministrative, dalla Provincia agli altri enti locali, dalla scuola alla sanità, siano semplificati, unificati e armonizzati per renderli fruibili in maniera molto più rapida ed efficiente da parte di cittadini e imprese.

“L’obiettivo finale è auspicabile per la crescita competitiva delle aziende – argomenta Corrarati, presidente degli artigiani CNA-SHV – ma l’iter non sta tenendo conto della realtà del tessuto economico provinciale, costituito per oltre il 90% di piccole e micro imprese, molte delle quali per digitalizzazione intendono un pc con Internet, uno smartphone e un indirizzo e-mail. Il mondo economico si sta spaccando in due: da un lato gli imprenditori nativi digitali e le aziende di una certa dimensione che sanno come utilizzare gli strumenti informatici anche per espletare le pratiche burocratiche digitalizzate; dall’altro gli imprenditori non digitalizzati che finiscono per chiedere l’assistenza delle associazioni di categoria o devono affidarsi a fornitori di servizi, con un aggravio di costi e di tempo per espletare pratiche che fino ad ora hanno compilato a mano e portato all’ufficio competente”.

Secondo il presidente Corrarati “non si sta prevedendo una fase di transizione in cui il nuovo modello debba convivere con il vecchio, dando a tutte le imprese parità di accesso, senza penalizzare chi, per età o formazione personale, non può adeguarsi facilmente alla digitalizzazione”.

CNA-SHV vuole ottimizzare i risultati e evitare i rischi della digitalizzazione: “Una possibile soluzione è la creazione di sportelli digitali, concordati con il mondo economico e finanziati, almeno in parte, dalla Provincia – afferma il presidente di CNA-SHV – che espletino le procedure online di quelle aziende che non hanno dimestichezza con gli strumenti digitali, provando anche a formarle affinché diventino tecnologicamente autonome. Altrimenti molte piccole e micro imprese rischiano di finire fuori mercato, o dovrebbero pagare soggetti terzi per compilare le pratiche online”.  

Tag: