Fanno discutere e non poco i recenti bandi per l’innovazione, la ristrutturazione e l’ammodernamento delle imprese del manifatturiero e dei servizi emessi dalla Regione Veneto. Sotto la lente di ingrandimento è il cosiddetto “click day” che è il meccanismo mediante il quale chi per primo riesce ad inviare dalla piattaforma informatica la domanda ha la meglio su chi, invece, tarda nella presentazione. Il problema, come tanti altri bandi che prevedono il click day, è che in 5 secondi sono stati esauriti tutti i fondi a disposizione (l’arco temporale di invio era una settimana) e per le altre domande, per le quali magari si era faticosamente lavorato in fase progettuale non c’è stato nulla da fare. “Nessuno sarebbe mai arrivato a pensare – afferma Mariano Donegà dirigente di Cna Rovigo – che in 5 secondi e sessantatre millesimi il bando si sarebbe chiuso! Le imprese artigiane e le pmi hanno sostenuto dei costi per presentare il loro progetto di sviluppo. Infatti le domande erano molto complesse e particolareggiate e non avere la possibilità di essere valutati per il merito del progetto mi sembra che sia una cosa che va assolutamente rivista.

Da tempo – continua Donegà – la CNA critica questo sistema per accedere ai contributi. Lo avevamo già detto con altri finanziamenti per le imprese e lo ribadiamo ancora più convinti oggi con questo sistema adottato dalla Regione. Questi strumenti non premiano la bontà e la fattibilità dei progetti imprenditoriali, ma la velocità di connessione. Niente di più discriminante dal momento che parliamo di una Regione dove la connettività non è uguale in tutto il territorio, soprattutto in Polesine.

Da qui a quattro anni – conclude Donegà – usciranno ancora molti bandi riferiti al POR 2014-2020 e quello che chiediamo ora alla Regione Veneto è di rivedere i meccanismi di presentazione delle domande, rendendoli meno complessi e più accessibili, incrementando anche le dotazioni. Quello che in sostanza chiediamo alla Regione è di non obbligare le imprese a partecipare a questa sorta di lotteria della fortuna.” 

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