“Le risorse per il territorio? Ci sono, ma per intercettarle è necessario informare tempestivamente le aziende in modo che possano partecipare ai bandi. Troppo spesso infatti i fondi restano inutilizzati perché le aziende non conoscono i bandi o per la difficoltà pratica di accedervi, quando cercano di fronteggiare i problemi quotidiani della propria attività. CNA ha l’obiettivo di essere vicina alle aziende, per farle arrivare alle risorse che ci sono”.
Il Presidente Provinciale di CNA Macerata Giorgio Ligliani interviene sul tema dell’accesso da parte delle PMI ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Marche.
In particolare, riguardo il bando Por Marche FESR 2014 – 2020 relativo alle imprese culturali e creative, la cui scadenza è stata prorogata al 28 marzo, afferma Ligliani: “Rappresenta una buona opportunità da sfruttare, che finanzia una progettualità complessa e qualitativamente alta attraverso progetti di filiera tra imprese del settore culturale, turistico e manifatturiero. Ricordiamo che la nostra regione si è specializzata per valore aggiunto e occupazione del sistema culturale e creativo, seconda in Italia per crescita della quota di valore aggiunto legato alla cultura sul totale dell’economia regionale”.
Sul tema interviene anche Luciano Ramadori, Direttore Provinciale CNA Macerata: “Il contributo è notevole, con un ampio ventaglio di idee finanziabili e permette alle piccole e medie imprese culturali e creative, e a settori manifatturieri e del turismo, di incentivare la propria attività o coprire per la metà spese che si era già pensato di sostenere”.
Ramadori inoltre evidenzia anche come sia “significativo il fatto che non ci siano limitazioni nella tipologia delle spese ammissibili a finanziamento: dalla progettazione al personale fino ai materiali e in parte alle opere murarie”.
I costi ammissibili riguardano infatti la progettazione (entro il limite del 10%), le spese di personale (entro il limite del 40%), le spese per servizi di consulenza (gestionali, commerciali, consulenze specialistiche, marketing, internazionalizzazione, etc.), spese di fidejussioni, legali, assicurative, notarili e quelle per altri servizi strettamente pertinenti alla natura del progetto da finanziare, oltre ai costi per brevetti e licenze, strumentazione, attrezzature, macchinari, impianti, hardware e spese di connessione e impianti, materiali, delle forniture e di prodotti analoghi direttamente imputabili alle attività svolte, programmi informatici, know how, conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi. Infine è possibile ripagarsi le opere murarie e assimilate, ma entro il limite del 20%, solo in caso di opzione De Minimis.
Sempre in tema risorse per il territorio nei giorni scorsi è stata annunciata dalla Regione Marche la proroga del termine per la presentazione della domande del bando che sostiene lo sviluppo e il consolidamento di start-up ad alta intensità di applicazione di conoscenza: a disposizione 8 milioni di euro per le imprese che hanno un codice ATECO ad alta intensità di conoscenza, con sede produttiva nelle Marche, con scadenza 15 marzo 2017. Il bando contempla due linee di intervento: la prima dedicata a chi deve realizzare e definire un primo prototipo, la seconda riguarda le attività necessarie per l’industrializzazione e commercializzazione del nuovo prodotto o servizio.