Nei giorni scorsi l’amministrazione di Cesenatico ha presentato una proposta di bilancio per l’anno 2015. La proposta prevede, tra gli altri interventi, l’aumento ai livelli massimi dell’aliquota IMU per gli edifici produttivi, che passa dal 10 al 10,6 ed il raddoppio dell’aliquota IRPEF che passa dallo 0,4 allo 0,8. Fin qui è cosa nota, vissuta attraverso i dibattiti di questi giorni. Quel che non emerge in modo chiaro è: cosa significa in sostanza? Qual è l’impatto reale per le imprese? CNA Forlì-Cesena ad inizio anno aveva calcolato la tassazione sui singoli comuni ed ora ha stimato cosa significherebbe questa proposta per le imprese. Considerando solo gli incrementi legati all’IMU e alla tassa di scopo già attiva, per un bar/pasticceria di 63 mq, quanto dovuto per le tasse locali passerebbe da 1.794 euro all’anno a 1.913 euro, con un incremento di oltre il 6,5%. Per una carrozzeria di 282 mq il valore passerebbe da 3.172 euro a 3.483 euro con un aumento di quasi il 10%. Infine, per un capannone industriale di 2.600 mq il valore passerebbe da 12.568 a 13.202 euro (incremento 5%). A questi valori, che comprendono allo stato delle cose TARI, TASI, IMU e tassa di scopo, andrà aggiunto l’incremento dovuto all’IRPEF, che varia in modo molto specifico. Insomma, una bella botta per le imprese che in questo momento soffrono nell’attesa di una ripresa effettiva che tarda a venire.
Dall’analisi del bilancio, secondo le valutazioni CNA, emerge un altro elemento importante: la situazione dei crediti. Il comune di Cesenatico presenta crediti aperti per contravvenzioni ed imposte non pagate elevatissimi. Tanto che, con il cambiamento della normativa in merito, ha dovuto incrementare il fondo per coprire i crediti non pagati, passando da 0 euro nel 2013 a quasi 1.200.000 euro nella previsione 2015. In sostanza, moltissimi non pagano quanto dovuto.
“La situazione è pesante – sottolinea Marco Gasperini, presidente di CNA Est Romagna – chiediamo di non intervenire pesando ancora una volta su imprese e cittadini, ed in modo così forte. Senza considerare che l’aumento dell’IRPEF è sia un costo diretto per le imprese, sia indiretto perché riduce la capacità di acquisto dei cittadini. Ci rendiamo conto che chiudendo il bilancio ad agosto non si possa incidere molto sui costi dell’amministrazione, visto che gran parte delle spese sono già state sostenute. Ma riteniamo che sia indispensabile tagliare quanto possibile”.
“Soprattutto – prosegue Gasperini – è fondamentale intervenire su chi non sta pagando, perché con questa modalità si pesa sempre su chi è corretto. Applicando le giuste dilazioni per chi affronta un momento di difficoltà, ma non lasciando passare un messaggio di impunità per chi non riconosce il dovuto. Questo permetterebbe di evitare un aumento di tasse che riteniamo inaccettabile”.
“Siamo convinti – conclude Gasperini – che, anche se in ritardo, l’amministrazione eviterà di andare in questa direzione. Noi siamo disponibili per un confronto, che magari consideri come investire su una città tanto importante, visto che in questo bilancio non è previsto alcun tipo di investimento per il rilancio del sistema imprenditoriale di Cesenatico, ma si cerca solo di conservare l’esistente”.