Bene la riforma, ma con criterio. Favorevoli al cambiamento, ma non ai tagli indiscriminati. Sì alla riorganizzazione, no alla perdita del rapporto e del presidio sui territori.
Sabato scorso, al Ristorante “Anton” di Recanati, il convegno dal titolo “Le Camere di Commercio tra flussi e luoghi” ha preceduto il tradizionale Veglione degli Artigiani, alla sua 17esima edizione.
Un segnale forte è stato lanciato non semplicemente in difesa del sistema camerale, ma soprattutto per sollecitarne una riforma che non penalizzi chi delle Camere di Commercio usufruisce in primo luogo, vale a dire le imprese.
A coordinare la tavola rotonda è stato il giornalista Francesco Cancellato, direttore responsabile del sito Linkiesta.it. Ospiti del convegno Giuliano Bianchi, Presidente della Camera di Commercio di Macerata; Graziano Di Battista, Presidente Unioncamere Marche e Camera di Commercio di Fermo; Maurizio Torregiani, vice Presidente Unioncamere Nazionale, Presidente Unioncamere Emilia Romagna e Presidente Camera di Commercio di Modena, oltre al Presidente Provinciale CNA Giorgio Ligliani.
Presenti anche l’Onorevole Irene Manzi, che ha ribadito la vicinanza alle imprese, il Presidente della Camera di Commercio di Pesaro Alberto Drudi, il Segretario Regionale di CNA Otello Gregorini e presidenti provinciali di CNA Picena, Luigi Passaretti, e CNA Fermo, Paolo Silenzi.
“Le Camere di Commercio sono state tra i primi capisaldi della struttura pubblica del nostro Paese, già più di 200 anni fa. E’ bene ricordare che il sistema camerale non grava sulle finanze pubbliche, mentre da sempre rappresenta il tessuto economico produttivo, basti pensare alla grandissima risorsa che è il Registro Imprese, e sostiene le imprese a tutti i livelli. L’ignoranza di questi aspetti è il più grande nemico: la non conoscenza da parte di chi è chiamato a decidere mette a rischio la nostra economia, favorendone la depressione”.
Sono le parole di Maurizio Torregiani, il Vice Presidente di Unioncamere Nazionale, che ha ricordato come conoscenza, competenza e abilità siano le maggiori caratteristiche di chi opera nelle Camere di Commercio.
Comune denominatore degli interventi è stata l’importanza dell’attenzione nei confronti delle imprese e dell’ascolto delle esigenze che arrivano dai territori, componente fondamentale per poter avviare azioni realmente utili a chi lavora e produce.