E’ la più importante manifestazione orafa per i mercati di Medio Oriente, Africa ed Europa dell’Est con 1200 espositori e 35 mila visitatori professionisti: è la fiera di Istanbul che si è chiusa domenica e a cui CNA ha partecipato con una squadra di 15 aziende orafe nei padiglioni principali della manifestazione. Sono 5 anni che CNA Arezzo partecipa ad Istanbul e, visti i rapporti consolidati con l’ente fiera, non mancherà l’appuntamento autunnale ad ottobre di quest’anno.
“Ottima l’organizzazione della fiera, bene gli affari, positivo lo spirito dei nostri operatori di ritorno dalla Turchia – così Nicola Tosi, Direttore di CNA Arezzo sintetizza il bilancio della manifestazione –. Tutte le nostre imprese, pur con le ovvie differenziazioni in termini di ordini, si sono dichiarate soddisfatte. Affari di buon livello che confermano la centralità dei mercati arabi nonostante le criticità internazionali; in quell’area diverse imprese aretine realizzano quote consistenti di fatturato. In forte crescita gli operatori provenienti dagli Usa, a conferma della ripresa dell’economia statunitense e dall’Iran, importante partner commerciale del Made in Italy. Mentre la Russia evidenzia una congiuntura economica in contrazione come d’altronde Cina e Hong Kong dove si è chiusa una settimana fa la fiera internazionale della gioielleria. Nei nostri padiglioni in Turchia abbiamo avuto anche aziende di ritorno da Hong Kong. Le loro impressioni? Mai visto un calo così netto di clienti; mentre la stampa annunciava affluenze record, le immagini di corridoi inesorabilmente vuoti, come hanno confermato anche tante aziende turche da noi contattate, hanno gettato un alone di incertezza sul futuro di fronte al rallentamento del mercato cinese.
Tanti anche i buyer provenienti da Siria, Israele e soprattutto dall’Algeria. E’ vero, le fiere non sono più collettrici di commesse – chiarisce il Direttore Tosi – ma luoghi per tessere relazioni e conoscenze che ciascuna azienda porterà a reddito nelle prossime settimane. Molte delle nostre aziende che hanno preso contatto con nuovi clienti si sono dati appuntamento ad Oroarezzo per vedere le nuove collezioni e le nuove tendenze.
E i prodotti? Le maggiori preferenze vanno ai prodotti realizzati con tecniche che consentono di avere manufatti di discreto volume ma di basso peso. Quindi qualità e creatività con un uso minore di metallo prezioso. In particolare gli articoli voluminosi 18 carati attraggono il mercato arabo e indiano, mentre i clienti del Nord Africa ricercano articoli a 3 colori sempre in oro 18 carati”.
L’ottimismo degli operatori è anche quello di CNA.
“Si conferma valida la strategia ormai ampiamente consolidata da CNA di organizzare le imprese in aree collettive per abbassare i costi sottolinea il Direttore CNA – Anche ad Istanbul il fair-service CNA ha funzionato: quello orafo è un settore export-oriented, anzi è il settore manifatturiero con la maggiore propensione all’esportazione quindi un servizio all-inclusive come quello fornito da CNA è ciò di cui hanno bisogno le imprese per consolidare i mercati esteri ed esplorare strade nuove ottimizzando costi e risorse. Prossima tappa? Arezzo a Km 0, la fiera di maggio. Nel nostro spazio collettivo le vendite degli stand stanno procedendo bene: ci aspettiamo tutti una conferma dei segnali di ripresa”.