cuSi è tenuto presso la sede della CNA di Faenza un partecipato confronto coi Sindaci dell’Unione della Romagna faentina sul tema: Unione dei Comuni, tempi e progetti per l’economia del territorio, un incontro esteso ai rappresentanti delle Direzioni CNA del territorio che ha permesso di affrontare le problematiche legate al riordino istituzionale e, allo stesso tempo, anche quelle legate ai temi della sicurezza, del contrasto all’abusivismo, oltre alle linee di indirizzo per i bilanci di previsione.
“Tema centrale del nostro incontro è quello legato alla attività della Unione dei Comuni, una scelta che sosteniamo da anni e verso la quale sollecitiamo le Amministrazioni Comunali a procedere con convinzione, un obiettivo necessario e strategico per il futuro del nostro territorio” – ha sottolineato Giampiero Zama, presidente CNA dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina.
“Non possiamo più permetterci i costi della burocrazia – ha proseguito Zama – chi vuole fare deve potere fare; noi non chiediamo di eliminare regole e controlli, ma chiediamo che le regole siano siano poche, chiare e coerenti con gli obiettivi che si da un territorio. Pur in un contesto così difficile come quello attuale, vi chiediamo di essere promotori di una azione di semplificazione che favorisca la vicinanza delle Amministrazioni alle esigenze di cittadini e imprese, a partire dalla revisione dei tanti e diversi regolamenti di cui ogni Comune si è dotato”.
La relazione introduttiva ha poi toccato il tema di una maggiore attenzione alle imprese locali anche nella definizione delle procedure per ricorrere a gare e appalti. Per i lavori in economia fino a un importo di 200.000 euro la CNA chiede che i Comuni adottino un regolamento dove inserire le categorie dei lavori eseguibili con l’istituzione di elenchi da cui scegliere le imprese che possono essere chiamate a concorrere alla esecuzione dei lavori e per lavori di importo inferiore ai 40.000 euro la possibilità dell’affidamento diretto, attingendo a un apposito elenco di imprese.
Nella relazione si è poi affrontata la problematica dei bilanci di previsione e della forte pressione fiscale su cittadini e imprese, evidenziando la necessità di intervenire sulle aliquote e sui costi delle tariffe locali: la applicazione della TARI non può tradursi in un raddoppio dei costi per lo smaltimento dei rifiuti assimilati all’urbano, occorre ridurre le aliquote di una tassa iniqua perché non tiene conto della tipologia e qualità dei rifiuti di cui ogni impresa deve farsi carico per lo smaltimento.
I dirigenti della CNA faentina hanno poi rinnovato la richiesta di un Patto per lo sviluppo, che possa contribuire al rilancio economico del territorio. Fra le priorità, le iniziative riferite al risparmio energetico, una leva economica importante per legare il lavoro delle aziende edili con le imprese di produzione, riqualificando gli edifici e risparmiando nei costi dei consumi energetici.
Alla relazione ha poi fatto seguito un confronto articolato dove sono intervenuti tutti i Sindaci della Unione a partire dal sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi che ha ribadito la scelta strategica della costituzione dell’Unione, “una strada – ha detto – che vogliamo percorrere con convinzione mettendo in rete esperienze e competenze, non esiste un modello di Unione che può essere imposto, ma la volontà di sapere lavorare assieme dando dignità istituzionale anche alla rappresentanza dei piccoli Comuni”.
Nel suo intervento il Sindaco di Faenza ha toccato tutti i temi della relazione, ponendo l’accento sulle difficoltà legate ai bilanci di previsione e confermando l’intenzione di non toccare oltre la leva fiscale. Ha poi ribadito l’importanza dei contenuti inseriti nel Protocollo per il contrasto all’abusivismo su cui tutti i Comuni si sono impegnati. Conferma, infine, per i contributi a favore dei Consorzi di Garanzia per il sostegno del credito alle imprese. “Per favorire lo sviluppo – ha aggiunto Malpezzi – pensiamo alla possibilità della riduzione del carico IMU per le imprese di nuovo insediamento e per le aziende che, ampliandosi, potranno creare nuova occupazione”.
“Con la costituzione dell’Unione abbiamo fatto un passo decisivo per il futuro del nostro territorio – ha sottolineato Nicola Iseppi, sindaco di Casola Valsenio – abbiamo avviato una strada in cui crediamo e che dobbiamo completare al più presto, subiamo purtroppo la situazione di difficoltà del Paese che ha penalizzato la programmazione nella attività degli Enti Locali”.
Dobbiamo creare opportunità di economia di scala in una visione di politiche di territorio – ha dichiarato Davide Missiroli, sindaco di Brisighella – dobbiamo mantenere l’insediamento residenziale nel territorio, creare le condizioni per la diffusione di tutti i servizi a rete, come la fibra ottica, anche nei territori più disagiati. E’ necessario aumentare la manutenzione delle infrastrutture, ma oggi risentiamo anche delle difficoltà legate ai tagli delle Provincie, una opportunità di rilancio economico in cui possono essere coinvolte le piccole imprese e le aziende artigiane è certamente rappresentata dal Piano di Sviluppo Rurale”.
Una proposta condivisa anche dal sindaco di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi che, nel suo intervento, ha ripreso il tema degli investimenti nella fibra ottica e nella digitalizzazione.
“L’Unione dei Comuni è una scelta necessaria e alla quale vogliamo collaborare attivamente, ha rimarcato Daniele Meluzzi, sindaco di Castel Bolognese -. Stiamo lavorando in modo costruttivo e vogliamo creare le condizioni per rafforzare il ruolo dell’Unione. Sul Piano dei bilanci di previsione c’è una mancanza di risorse e le politiche dei tagli non hanno tenuto conto dei diversi comportamenti dei singoli Comuni, penalizzando nei fatti chi ha contenuto la spesa e programmato correttamente gli investimenti. Sulla sicurezza e sul contrasto all’abusivismo è necessaria un’azione coordinata per l’intero territorio dell’Unione, sugli appalti è opportuno che le aziende sappiano agire per intervenire anche sui bandi di project financing”.
Nel suo intervento, il sindaco di Solarolo, Fabio Anconelli, ha richiamato il percorso fatto nell’ambito della costituzione dell’Unione, sottolineando la necessità di un cambio culturale nel modello organizzativo degli Enti. “Stiamo costruendo un modello unico con cui operare – ha affermato – e dobbiamo a nostra volta scontrarci con gli ostacoli burocratici che rallentano un percorso di modernizzazione del Paese. Un esempio: i 5 anni di tempo che sono stati necessari per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie alla progettazione del nuovo Casello sull’A14 che pare abbia finalmente imboccato la via della realizzazione”.
L’incontro è poi proseguito in un confronto diretto fra i dirigenti della CNA del faentino e i Sindaci dove il tema delle semplificazione e del contrasto ai costi e ai tempi della burocrazia è stato più volte ribadito.