Negli ultimi quattro anni la crescita delle imprese che hanno scelto di mettersi in rete, è stata continua: nel Piceno dal 2012 al 2015 il loro numero è raddoppiato. Il dato è stato elaborato dal Centro studi regionale della CNA che conferma il trend e prevede che il numero delle imprese marchigiane aderenti alle reti d’impresa continuerà a crescere anche nei prossimi anni perché le potenzialità di sviluppo sono ancora enormi, soprattutto in edilizia, nell’agroalimentare e nel turismo per valorizzare le produzioni regionali sui mercati interni ed internazionali. I settori con più vocazione a stare insieme: servizi, edilizia, calzature, abbigliamento, mobile, prodotti in metallo e agricoltura.
Uniti è meglio, dunque, e l’impegno della CNA di Ascoli per la crescita del territorio della cultura di rete prosegue per favorire l’accesso delle piccole a mercati più ampi, per realizzare progetti condivisi e per avere più risorse da investire in ricerca e innovazione. Cresce anche nel Piceno la consapevolezza che l’unione fa la forza anche per quanto riguarda le dinamiche economiche. “Nel nostro territorio il numero di imprese coinvolte è ancora basso – è il commento di Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli – ma l’incremento negli anni fa ben sperare. Come CNA stiamo lavorando da tempo a far sì che la cultura della sinergia e della rete si radichi nelle piccole e piccolissime imprese che, per le loro dimensioni, hanno difficoltà a strutturarsi per ampliare il loro mercato o per avviare un piano di innovazione di prodotto o di sistema”.
La validità del sistema in rete è confermato dal fatto – sempre stando ai dati diffusi dal Centro studi della CNA regionale – che ben il 77 per cento delle imprese che hanno messo in atto tali contratti hanno meno di venti dipendenti. “La rete permette inoltre – aggiunge il presidente della CNA Picena, Luigi Passaretti – di esaltare peculiarità ed eccellenze del territorio. Non a caso quasi il 90 per cento delle imprese che si sono unite in rete lavorano nella stessa provincia o in province limitrofe della regione”.
“Il servizio di consulenza alle imprese che offre la CNA riguardo la creazione di rete sarà sempre più attento perché l’analisi disaggregata dei dati ci conferma che c’è ancora molto da lavorare”, così il direttore Balloni precisa l’azione dell’Associazione. Sulla base del fatto che oltre il 50 per cento delle imprese Picene che si sono unite in rete lo hanno fatto per la necessità di ampliare il mercato, mentre il 17 per cento per perseguire l’obiettivo di innovare, il 13 per cento per incrementare l’export e l’11 per cento per migliorare la promozione commerciale. Ancora molto poche, invece, le aggregazioni per obiettivi strutturali più articolati, come la subfornitura (6 per cento) o per creare gruppi di acquisto (appena il 2 per cento) che evitino alle piccole imprese di sottostare alle regole dei grandi gruppi che fanno il mercato.