Il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Ravenna hanno presentato alle Associazioni di categoria la nuova ordinanza balneare. La Direzione della CNA di Ravenna ha discusso la proposta e, coerentemente con le idee e i progetti sostenuti in questi anni, ritiene che sia un buon punto di partenza che consentirà di sfruttare appieno le potenzialità turistiche della spiaggia.
Riteniamo giusto, infatti, partire proprio dall’Ordinanza per ripensare e intervenire concretamente sulle stesse località balneari, a favore di tutte le imprese. Parallelamente a questa scelta, è importante programmare tutti quegli interventi di cui parliamo da anni: infrastrutture, stradelli e pineta, aree camper, viabilità e logistica, contrasto all’abusivismo che serviranno a rilanciare e qualificare il nostro turismo evitando una separazione senza senso tra spiaggia e lidi e tra turismo balneare e altre forme di turismo, da quello culturale, sportivo, ambientale. Su questi aspetti chiederemo un impegni concreti nel prossimo Piano investimenti del Comune.
Si tratta di una Ordinanza sperimentale che darà certezze per tre anni agli operatori. Anche su questo aspetto finalmente vediamo l’inizio di un percorso di lungo respiro che sarà implementato positivamente da gennaio con un confronto, lido per lido, per costruire un piano strategico per il turismo insieme agli operatori e alle Associazioni.
E’ vero che la nuova Ordinanza consente di dispiegare completamente le potenzialità degli stabilimenti balneari, ma rappresenta anche una sfida positiva per chi vuole investire, ha capacità di progetto e si muove nell’ambito dell’innovazione turistica. Riteniamo, infatti, che ogni stabilimento si potrà eventualmente specializzare su alcune tipologie di offerta e che questa differenziazione di prodotto allargherà l’offerta complessiva delle località.
La CNA è contraria da sempre all’assimilazione tra spiaggia e caos. Serve qualità dell’offerta, diversificazione e rispetto per tutte le attività turistiche. In questo ambito chiediamo che siano messi in campo i giusti controlli per il rispetto delle regole e gli strumenti migliori per verificarlo (fonometri).
Ci appaiono fuorvianti le interpretazioni scandalistiche che mettono in risalto solo le possibilità teoriche – 24 h al giorno, tutti i giorni dell’anno – che, ad oggi, non sono realistiche.
L’apertura annuale, per esempio, va strutturata anche su altri piani, nel rispetto delle norme di tutti, per favorire la crescita di attività “fuori stagione” che possono portare beneficio globale ma che le imprese non possono improvvisare, trattandosi di mettere in campo ingenti investimenti (sotto la scure della Bolkestain) e sostenere costi notevoli che potranno anche creare ulteriore sviluppo economico per le imprese del territorio. Per esempio, sono dieci anni che concordiamo tutti sul cosiddetto “Mare d’inverno” che però praticamente stentava a partire con le limitazioni del passato, che hanno impedito lo svolgimento di eventi che avrebbero portato presenze turistiche vere.
Un altro aspetto positivo è la semplificazione burocratica che tutti hanno sempre auspicato e che chiediamo sia allargata a tutte le imprese.
Questa Ordinanza è un punto di partenza, una sfida per ripensare al turismo, una sfida all’immobilismo. E’ sbagliato reagire come si parlasse del passato: dobbiamo cominciare una storia nuova guardando al futuro, possibilmente tutte le categorie unite: non ha più senso difendere un piccolo spazio