Dopo la crisi di questi anni, che ha falciato migliaia di imprese e posti di lavoro, la possibile nuova frontiera dell’edilizia può davvero essere costituita dalla riqualificazione e rigenerazione delle nostre città. Terreno non facile, che comporta, tuttavia, non solo una diversa filosofia delle strategie di investimento, sia pubbliche che private, ma anche un nuovo modo di progettare e una consapevolezza culturale nuova nei cittadini.
Qusto l’argomento centrale del convegno, promosso dall’Area Cna di Argenta al Centro Mercato, in collaborazione con Rb Immobiliare srl, lo Studio di Architettura Brusa Nerini e con il Comune di Argenta, al quale hanno preso parte docenti universitari e ricercatori, imprenditori e professionisti, per confrontarsi, appunto, sul tema “Conoscere il territorio per costruire il domani. Clima, riqualificazione, progettazione, sicurezza”.
Nuova frontiera, quella della riqualificazione, ma tutt’altro che immediatamente percorribile, ha spiegato il professor Marcello Balzani, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara e collaboratore della Regione Emilia Romagna sulla nuova legislazione urbanistica. Pensare ad un rilancio dell’edilizia su basi analoghe a quelle pre-crisi – ha avvertito subito Balzani – risulta impensabile. A maggior ragione per un sistema “atomizzato” come quello italiano, poco permeabile ai processi di innovazione richiesti da una fase di crescita su nuove basi, così come si sta presentando in altre parti d’Europa, fondate sulla efficienza e l’ottimizzazione, sulla formazione e sulla nascita di nuove figure professionali, sulla trasparenza. E, anche, su orientamenti collettivi meno improntati al consumismo, più consapevoli del valore di beni collettivi come il territorio, ad un suo consumo compatibile con l’ambiente e l’interesse comune, o privati, come la casa, attorno al quale costruire un vero progetto, fondato sulla proiezione nel lungo periodo.
E’ su questo che bisogna puntare, dunque, per tornare a crescere, e ciò non potrà che avvenire su basi diverse; scommettendo – come ha sottolineato Riccardo Roccati, presidente provinciale di Cna Costruzioni – sull’aggregazione, sul lavoro comune dei soggetti privati, imprenditoriali, e pubblici protagonisti di un nuovo modo di progettare le città, a partire dalla loro riqualificazione.
“Per avere successo, il processo sostenibile di rigenerazione dell’esistente e costruzione del nuovo – aveva puntualizzato, aprendo i lavori del convegno, Paolo Bergonzoni, presidente dell’Area Cna di Argenta–Portomaggiore – non deve essere funzionale solo ad aumentare il profitto dell’immobile, ma apportare benefici alla comunità e all’ambiente”.
Esiste una relazione sempre più stretta tra cambiamento climatico e territorio – ha, successivamente, argomentato il prof. Teodoro Georgiadis, dell’Istituto di Biometereologia Cnr Bologna – tale da rendere sempre più urgente e consapevole un nuovo modo di governare le città e di investire le risorse pubbliche, tenendo presente che il riscaldamento globale colpisce innanzitutto le fasce più deboli della popolazione”.
Durante la giornata di sabato 9 settembre, si sono susseguiti altri interventi sull’impiego di metodologie e tecniche di costruzione antisismiche e sugli incentivi fiscali per la riqualificazione degli edifici. Lunedì 11 settembre proseguiranno degli approfondimenti sulla sicurezza dell’abitare, il risparmio energetico e la progettazione consapevole.