“La CNA esprime profonda preoccupazione per l’estensione dell’obbligo di nominare il collegio sindacale alle piccole società a responsabilità limitata. Un nuovo obbligo che si scaricherà su 175mila imprese e comporterà una spesa che il Centro studi CNA stima complessivamente superiore al miliardo di euro annuo, seimila euro l’anno a impresa. Per questi motivi la CNA chiede al Parlamento l’abrogazione dell’ennesimo onere amministrativo fine a se stesso prima che venga attuata la riforma della Legge fallimentare che lo contiene”. Lo si legge in un comunicato della Confederazione.
Il provvedimento coinvolge tutte le srl, basta che rientrino in uno solo dei seguenti parametri: stato patrimoniale superiore ai due milioni (ora fissato in 4,4 milioni), ricavi da vendite e prestazioni pari a due milioni (ora 8,8 milioni) e, infine, dieci dipendenti (ora 50).
“Non si riesce a comprendere – continua la nota – la reale utilità di questo nuovo carico burocratico. A chi arrecherà vantaggi? Nelle piccole società, in stragrande maggioranza a carattere familiare, non esistono soci di minoranza da tutelare. Quanto agli stakeholder, i rapporti con dipendenti, fornitori e clienti si fondano soprattutto sulla reciproca fiducia personale. Le banche? Chiedono quasi sempre titoli di garanzia per la concessione di prestiti e fidi e – conclude il comunicato della CNA – non si basano sui bilanci, anche se vistati dal collegio sindacale. Un adempimento inutile e costoso, insomma, che va abrogato”.