Marche, fuga dei laureati (ma non solo) verso l’estero. Il 30% dei marchigiani emigrati nel 2014 aveva una laurea in tasca e il 25% era diplomato. Ad iscriversi all’Aire (Anagrafe italiana residenti all’estero) nel 2014 sono stati 2.382 marchigiani rispetto ai 2.049 del 2013, con un incremento di 333 persone, pari al 16,3%.
Ad affermarlo i dati del Rapporto “Italiani nel mondo 2014”, realizzato dalla Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Cei, i cui dati sono stati elaborati per le Marche dai Centri Studi di CNA e Confartigianato.
Il territorio di partenza del maggior numero di emigranti marchigiani è il Maceratese, che ha visto partire 37.371 persone, seguito da Ancona (31.112), Pesaro (20.476), Ascoli Piceno (14.391) e Fermo (13.243).
Record tutto maceratese anche per quanto riguarda i Comuni marchigiani con le percentuali più elevate di popolazione emigrata: dopo Acquasanta Terme (48,2%) si classificano Cingoli (25,7%), San Severino Marche (19,2%) e Treia (17,8%).
“Si tratta di un fenomeno che non riguarda solo persone che vanno all’estero in cerca di occupazioni meglio remunerate – commenta il Presidente Provinciale CNA Giorgio Ligliani – ma anche i tanti giovani che, pur di lavorare, sono disposti anche a spostarsi oltre confine e accettare occupazioni poco remunerative. Ad andarsene sono anche molti imprenditori che, chiusa l’attività nelle Marche, cercano nuove occasioni imprenditoriali all’estero, in Paesi dove tasse e costo del lavoro sono decisamente più bassi.
Un aspetto – conclude Ligliani – aggravato da leggi che permettono di realizzare prodotti in qualsiasi parte del mondo e che possono essere comunque definiti made in Italy, normative che quindi, per così dire, aiutano l’imprenditore a portare l’azienda fuori dai confini nazionali”.
Complessivamente i marchigiani che vivono e lavorano all’estero sono 116.593 e negli ultimi anni il numero di chi sceglie di espatriare è costantemente aumentato rispetto a quello di coloro che sono rientrati in regione. Nel 60% dei casi ad emigrare sono persone con meno di 45 anni, ma negli ultimi 5 anni la crisi ha costretto anche gli over 45 a fare le valigie alla ricerca di un lavoro all’estero, al punto che sono aumentati di oltre il 50%.
Le principali mete di destinazione dei marchigiani sono il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Francia, che negli anni della crisi hanno accolto quasi la metà dei flussi in uscita. In particolare, la meta preferita dai giovani laureati è il Regno Unito, seguito da Germania e Francia. Al di fuori dell’Europa, i laureati privilegiano Stati Uniti e Brasile.
L’Argentina resta il Paese in cui risiede il maggior numero di cittadini provenienti dalla nostra regione: sono 58.650, pari al 50,3% di tutti gli emigrati marchigiani.