Il tema dei rifiuti che per tutto il 2016 è stata al centro di una forte contrapposizione politica,   per le imprese ed i cittadini di Rovigo, avrà come possibile ricaduta un aumento delle tariffe per il 2017 riconfermando il triste primato di essere tra i capoluoghi veneti in cui il costo   è tra i più elevati .

“Si tratta – afferma in una nota la CNA Rovigo – dell’ennesima azione da gabelliere che viene perpetrata a danno delle   imprese e dei cittadini sui quali vengono fatte ricadere   le conseguenze di una gestione che ha visto già nel   2016, per alcune tipologie di imprese,   un aumento generalizzato delle tariffe , mentre   per i cittadini pesa il mancato avvio del progetto di ristrutturazione dei servizi di raccolta così tanto pubblicizzato a partire dal mese di marzo.

E’ da evidenziare   –   prosegue la nota CNA Rovigo – che per le imprese artigiane la tassa asporto rifiuti nel 2016 ha visto un appesantimento in quanto è stato effettuato nella bolletta   il conguaglio della tariffa 2015 a seguito della diminuzione della percentuali di abbattimento, decise dal Commissario prefettizio, della tassa per le attività in cui è   difficoltoso individuare le superfici escluse a tributo perché aree su cui vengono prodotti rifiuti speciali.

Tutto ciò è avvenuto nonostante il numero delle imprese siano diminuite nel corso degli anni e conseguentemente i rifiuti prodotti così come evidenziano le tabelle 2014 e 2015   predisposte da Ecoambiente relativamente alla tipologia di rifiuti prodotti nel Comune di Rovigo .

Ribadiamo, ancora una volta – prosegue la nota della CNA Rovigo –  la necessità   di procedere nel   modificare il regolamento comunale sulla Tari   anche a    seguito di recenti risoluzioni del Ministero dell’Economia e di sentenze della Corte di Cassazione sulla intassabilità delle aree sulle quali si svolgono lavorazioni industriali o artigianali destinate a produrre prevalentemente rifiuti speciali. Nonostante la risoluzione e la sentenza si continua ad applicare norme che prevedono riduzioni parziali sulle aree adibite alle lavorazioni   intervenendo, poi,   solo sulla parte variabile della tariffa.

In questa situazione   – commenta CNA Rovigo – le imprese pagano due volte i rifiuti   sulle stesse superfici; la tassa al Comune dove si svolge l’attività ed il costo dello smaltimento e recupero dei rifiuti a cui provvedono in proprio tramite le aziende specializzate le stesse imprese.

Auspichiamo che dopo la conclusione della vicenda Ecoambiente   i Comuni perseguano anche l’obiettivo dell’equità nell’applicazione della Tari   poiché   ogni realtà adotta propri e diversi regolamenti ed applica proprie e diverse tariffe determinando differenze di trattamento e cosa più grave una indiretta alterazione del mercato e della concorrenza .

E’ sempre più urgente – prosegue la CNA –  che sul tema dei rifiuti vi sia nel territorio un’attenzione   per le imprese prevedendo l’esclusione dall’applicazione delle imposta sulle superfici su cui si producono rifiuti speciali .

Ci auguriamo, infine, – conclude la nota CNA – che i neo eletti amministratori di Ecoambiente nel predisporre i piani finanziari 2017   rivedano e valutino attentamente   la composizione dei costi, anche perché la competitività delle imprese e l’attrattività del territorio dipende dalla qualità e dai costi   dei servizi pubblici erogati.”  

 

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