L’appello: «Valorizzare la diversità, rispettare i diritti civili anche nel mondo del lavoro»
Le aziende multiculturali sono più competitive. Dunque, va favorita la multiculturalità in azienda. Alla vigila del Treviso Pride 2016, che si terrà sabato 18 giugno, le imprenditrici di CNA e Confartigianato hanno sottoscritto un documento per ribadire questo concetto.
Vi si legge: “Siamo convinte sia che un’azienda multiculturale promuove più ricchezza in termini di potenziale umano rispetto ad un’azienda monoculturale sia che il tema dello sviluppo coincida con quello dell’inclusione relazionale di tutte le persone e di tutti i popoli nell’unica famiglia umana, che si costruisce nella solidarietà sulla base dei fondamentali valori della giustizia e della pace, per questo ci impegniamo a creare opportunità per tutti gli individui di maturare e far evolvere la propria personale identità (…) È quindi fondamentale ricordare quanto sia importante e necessario il rispetto dei diritti civili che, se riconosciuti, evitano azioni e/o situazioni di discriminazione ed emarginazione non solo in ambito sociale ma anche nel mondo del lavoro (come affermato dall’art. 4 della Costituzione). Il rispetto di quanto sopra affermato assicura così pari opportunità a tutti di esprimersi in libertà in ogni contesto, vivere serenamente e consapevolmente la propria scelta di vita”.
Il documento – sottoscritto da Rosy Silvestrini, presidente di CNA Impresa Donna, Barbara Barbon, presidente di Confartigianato Marca Impresa di Treviso, e Catia Olivetto, componente del Comitato per l’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Treviso-Belluno – desidera dunque “porre l’attenzione sullo sviluppo di azioni volte a sensibilizzare, promuovere e sostenere, attraverso le proprie aziende associate, il rispetto dei diritti civili, diritti di cui godono tutti i cittadini e che sono riconosciuti dall’ordinamento giuridico come fondamentali, inviolabili e irrinunciabili, in quanto assicurano all’individuo la possibilità di realizzare pienamente se stesso (art. 3 della Costituzione)”.