Marche, le imprese femminili tengono malgrado la crisi. Tra aprile 2014 e aprile 2015 quelle iscritte alle Camere di commercio della regione, sono passate da 39.434 a 39,439. Appena cinque in più ma in netta controtendenza rispetto alla totalità delle imprese, scese da 173.614 a 172.711, con la perdita di 903 aziende negli ultimi dodici mesi. Ad affermarlo un’indagine del Centro Studi Sistema CNA Marche su dati dell’Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Ancona. Nella nostra regione, secondo il Centro Studi Sistema CNA Marche, ormai quasi un’impresa su quattro è guidata da una donna, con il tasso di femminilizzazione che ha raggiunto il 22,8 per cento rispetto alla media nazionale del 21,5 per cento. Addirittura nei servizi alla persona ormai oltre il 50 per cento delle imprese è rosa ed è rilevante anche il peso dell’imprenditoria femminile nell’abbigliamento, nel commercio, nell’artigianato alimentare e artistico, in particolare nelle lavorazioni in ceramica e porcellana e negli articoli in pelle.
“Nell’artigianato, nel welfare, nei servizi alla persona, nel turismo ed anche nei principali settori manifatturieri della nostra regione,” affermano il presidente CNA Marche Gino Sabatini ed Emilia Esposito, presidente di CNA impresa donna Marche “il contributo delle donne titolari d’impresa si è rivelato fondamentale per la tenuta del nostro sistema produttivo e per creare posti di lavoro. Ma per crescere ancora e cogliere i notevoli margini di sviluppo che le imprese femminili hanno nella nostra regione, occorre investire nella loro creatività e nel loro coraggio, sostenendo al creazione e lo sviluppo delle imprese ‘rosa’, promuovendo le imprese femminili nei settori più innovativi, investendo nella formazione, rafforzando i servizi alla famiglia e migliorando l’accesso delle imprese femminili al credito. Tutti elementi che fino ad oggi hanno penalizzato le donne che hanno deciso di fare impresa e ne hanno frenato la crescita”.
Per questo, a pochi giorni dalle elezioni regionali, CNA Impresa Donna Marche si è rivolta ai candidati alla presidenza della Regione per chiedere il loro impegno per attuare politiche a favore delle donne che fanno impresa, in particolare su credito, formazione e servizi sociali. Su questi argomenti Cna Impresa Donna, subito dopo le elezioni, promuoverà un incontro con il nuovo Presidente della Regione per discutere ed elaborare “una piattaforma di interventi a favore dell’imprenditoria femminile”.
Analizzando l’andamento dei diversi settori produttivi, il Centro Studi Sistema CNA evidenzia come le imprese femminili marchigiane diminuiscono in agricoltura (-254 imprese), nel commercio (-96), nelle calzature (-49). Aumentano invece tra le costruzioni (+28 imprese registrate), le attività legate al turismo, alloggio e ristorazione (+57), in tutti i servizi “avanzati” o ad elevato contenuto di conoscenze: servizi di informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative, attività immobiliari, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, sanità e assistenza sociale, ma anche nei servizi tradizionali.
Guardando all’imprenditoria femminile sul territorio marchigiano, la provincia con il maggior numero di aziende “in rosa” rimane Ancona con 18.879 imprese, anche se in dodici mesi ha perso 80 attività al femminile. In calo le imprese guidate da donne anche a Macerata (-42) E Fermo 8-4) mentre sono aumentate a Pesaro e Urbino (+42) e ad Ascoli Piceno (+16).