L’Italia ha 12 settimane di tempo – a partire dal 24 agosto, la data che è stata colpita da un violento terremoto – per chiedere il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE). Il periodo di 12 settimane è stato definito per lasciare il tempo alle autorità competenti di valutare il costo dei danni causati dal terremoto che ha devastato parte di Umbria, Marche e Lazio. Il FSUE può essere attivato solo in caso di disastro “grave”. Per quanto riguarda l’Italia, la soglia è fissata a 3 miliardi di € di danno diretto. L’Italia ha già utilizzato il FSUE tre volte da quando è stato creato – nel 2002, a seguito di un terremoto nella regione del Molise, nel 2009, dopo il terremoto in Abruzzo, e nel 2012 a seguito di un terremoto nella regione Emilia-Romagna.
Il FSUE è stato creato per affrontare le calamità naturali in seguito alle inondazioni che hanno colpito l’Europa centrale nell’estate del 2002. Da allora è stato utilizzato circa 70 volte in 24 Stati europei, per un totale € 3,7 miliardi di euro. Il fondo ha lo scopo di aiutare il recupero delle infrastrutture essenziali (acqua, energia, trasporti, telecomunicazioni, sanità e istruzione) il più rapidamente possibile. La Commissione europea è inoltre in attesa di una richiesta dall’Italia per riprogrammare i programmi regionali del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).
Fonte Newsflash Europee