Monitoraggio della CNA di Ascoli Piceno sul calo di produttività e di vendite delle imprese artigiane e commerciali per la concomitanza dell’ondata di neve e delle ulteriori scosse di terremoto: crollo del fatturato fra il 70 e l’80 per cento e molte imprese con operatività completamente azzerata. Balloni: “serve subito un provvedimento che blocchi per almeno sei mesi il pagamento delle imposte per le aziende dei comuni colpiti”.
Azzerate le presenze negli alberghi. Commercio al dettaglio di abbigliamento, calzarure e accessori: attività bloccate nell’entroterra, calo dell’80 per cento delle vendite nel capoluogo e situazione leggermente migliore, ma pressochè analoga, negli esercizi più a valle, verso la costa. Approvviggionamento alimentare: su 10 panifici censiti, 5 hanno dovuto bloccare la produzione per l’impossibilità di approvvigionarsi di materie prime o per l’impossibilità di consegnare la merce negli esercizi al dettaglio; mentre altri 3 lamentano pressochè il dimezzamento della produzione. La Cna di Ascoli Piceno aveva stimanto, nel periodo natalizio – fra danni diretti per crolli o inagibilità e indiretti, per il calo delle commesse – il crollo del 50 per cento della produzione per tutte le attività produttive del cratere allargato a causa degli eventi sismici di agosto e ottobre.
“Da un sommario e rapido monitoraggio fatto con alcuni nostri associati – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna Picena – l’ulteriore evento sismico di questi giorni e l’eccezionale nevicata hanno alzato questa soglia di improduttività delle aziende ad almeno il 70 per cento rispetto alla media ordinaria. Con punte del 90 per cento per i prodotti e i servizi non strettamente necessari”.
Sospendere almeno per sei mesi il pagamento di tutte le imposte nelle zone colpite dal maltempo in queste ultime settimane. Lo chiede al Governo, alla Regione e agli enti locali la Cna Picena facendo propria l’analoga posizione presa dalla Cna a livello nazionale. Una richiesta – precisa la Cna di Ascoli – motivata dallo stato di gravissimo disagio che migliaia di imprese stanno vivendo nella provincia Picena e che ha comportato, fra l’altro, la sospensione dell’erogazione dell’energia elettrica e dell’acqua (per 24 ore nel migliore dei casi, per addirittura 48-96 ore in altri casi), la chiusura degli impianti, l’inaccessibilità delle strade. “Una condizione – sottolinea la Cna Picena – che ha messo in ginocchio intere zone dell’entroterra, del capoluogo e, di riflesso, dell’intera privincia, fascia costiera inclusa. Attività che in molti casi erano già state duramente colpite dagli eventi sismici dei mesi scorsi.
Situazione drammatica, di blocco totale o comunque massiccio dell’attività produttiva, che ha colpito indistintamente attività manifatturiere e di servizi, l’edilizia, il commercio e il terziario. “La sospensione del pagamento delle imposte per almeno sei mesi – conclude il direttore Balloni – è motivata sia dal crollo della produzione che ha caretterizzato quest’ultima settimana, sia dalle prospettive di una stagnazione della situazione che, nella migliore delle ipotesi, potrà vedere una qualche inversione di tendenza non prima dell’arrivo della bella stagione. E questo senza contare che per l’artigianato, soprattutto tipico e tradizionale, i gravi danni che sta patendo l’agricoltura e la zootecnia avranno ripercussioni di ancora più lunga durata sia per le imprese artigiane che lavorano e trasformano questi prodotti che per quelle commerciali che rappresentano l’ultimo anello di questa filiera”.
“Stiamo continuando nel monitoraggio – conclude Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli Piceno – e la situazione è preoccupante tenendo anche conto che molti sono stati i territori interessati anche dal sisma e ciò rende ancora tutto più difficoltoso. Siamo vicini e attenti a tutte quelle attività che stanno cercando in tutti i modi di restare operative e cercheremo di fare in modo che le imprese dei comuni colpiti possano avere gli strumenti necessari per riprendere in fretta l’attività”.