“La Regione punta a definire il modello formativo del ripristino delle tradizioni, con l’obiettivo di recuperare gli antichi mestieri attraverso la rivitalizzazione di produzioni, di avvicinare i giovani e gli imprenditori ai mestieri artigianali che, pur non essendo sotto i riflettori sono portatori di importanti valori economici, culturali e sociali, e di favorire altresì il ricambio generazionale – ha dichiarato l’assessore Marciani. In tale ottica, l’istituzione di una scuola delle antiche arti ceramiche con la ripresa della produzione ceramica oltre che a costituire un’importantissima occasione formativa ed occupazionale per i giovani, rappresenta anche uno strumento fondamentale per la conservazione, la valorizzazione, e la promozione del patrimonio storico-culturale nonché uno straordinario volano per la stessa economia del territorio”.

“Un passaggio importante da parte della Giunta regionale nel solco di quanto già fatto per la seta di San Leucio. Il modo migliore per conservare gli antichi mestieri affidandoli alle nuove generazioni” ha commentato il consigliere regionale Franco Picarone.

Il protocollo di intesa vede la preziosa partecipazione dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli ed è frutto di un’intensa collaborazione tra l’assessorato regionale e la Cna di Salerno, l’associazione che rappresenta gli artigiani e che vanta al suo interno tantissimi ceramisti.

“Il principale obiettivo è di trasmettere l’antica tradizione della ceramica alle nuove generazioni, anche al fine di farne una nuova opportunità lavorativa e allo stesso tempo permettere al comune di Vietri, già Città della Ceramica, di divenire punto di raccolta e baricentro di nuovi ed innovativi stili dell’artigianato artistico ceramico” ha dichiarato il presidente territoriale della Cna di Salerno, Lucio Ronca, maestro ceramista.

Per l’assessore alla ceramica del Comune di Vietri sul Mare, Giovanni De Simone “si consolida un percorso di collaborazione ma soprattutto si avvia un percorso di valorizzazione in cui noi da tempo guardiamo non solo come alla salvaguardia e al rispetto di una tradizione, ma anche come un’opportunità di crescita e sviluppo economico, occupazionale e turistico per il nostro territorio”.

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