Sono 30 i laboratori odontotecnici che hanno deciso di dare vita al primo consorzio interprovinciale che riunisce tutti i laboratori odontotecnici delle province di Como Lecco e Varese che lavorano con Asl ed enti ospedalieri. Realtà importanti del settore che, oltre che nel mercato privato, operano con il settore pubblico.

In Regione Lombardia si sta da tempo discutendo di una legge di riforma della sanità che dovrebbe portare ad un potenziamento dell’offerta delle prestazioni odontoiatriche, prestazioni che comprendono anche la fornitura di protesi dentarie di cui i laboratori odontotecnici sono produttori. I laboratori odontotecnici non vogliono farsi trovare impreparati e vogliono salvaguardare l’esperienza e le professionalità che in questi anni hanno garantito con un servizio di eccellenza per il settore pubblico: per il territorio da imprese del territorio.

«Questa esperienza, unica, nasce dalla volontà di non lasciarsi andare al pessimismo in questo momento di profonda crisi del nostro paese e per salvaguardare una figura importantissima nel panorama dentale: quella dell’odontotecnico – spiega Luca Mambretti membro del consiglio di amministrazione e portavoce del gruppo varesino – Una figura che ancora oggi è regolamentata da un Regio Decreto del 31 maggio 1928 e non riesce  ad avere un profilo sanitario (vedi le professioni degli igienisti e degli infermieri),  ma con l’obbligo di attenersi scrupolosamente alle direttive europee sulla produzione di dispositivi medici su misura, atte a salvaguardare i pazienti degli studi odontoiatrici italiani. L’impresa media dell’odontotecnico è formata da poco più di un addetto, è quindi un servizio che opera in un’area ristretta, spesso esclusivamente nella provincia di residenza. Pochissime le imprese con dimensioni adeguate per un servizio nazionale ed internazionale. In un momento in cui dall’estero arriva un’offerta concorrenziale di cure sanitarie odontoiatriche a con  viaggi organizzati  accompagnati da soggiorni a prezzi low cost, e in cui molti manufatti protesici vengono importati  dall’est europeo e dal mercato asiatico senza nessun controllo e quindi senza nessuna garanzia per i pazienti italiani, si è pensato di usare uno degli strumenti più adeguati nei momenti difficili: l’aggregazione».

Il nuovo consorzio ha in cantiere anche progetti di sviluppo e di servizi per  gli associati, come partecipare a tutte le gare pubbliche per continuare a garantire un servizio di eccellenza nei presidi ospedalieri e socio sanitari, e un abbattimento dei costi per l’approvvigionamento delle materie prime. E, infine, anche la realizzazione di un centro di ricerca e sviluppo in contatto anche con l’università, per aggiornare, formare e servire gli associati sulle dinamiche digitali che oggi stanno rivoluzionando il mondo dell’odontoiatria e tanti altri progetti che sono ancora in fase di studio.

 

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