“Smettiamola di parlare di emergenza quando si parla di immigrazione. L’immigrazione è una risorsa per internazionalizzare la nostra economia”. Lo ha dichiarato il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in occasione dell’odierna presentazione a Roma, presso la sede della CNA nazionale, del Rapporto “Immigrazione e Imprenditoria 2015”, redatto dal Centro Studi Idos, in collaborazione con CNA e Moneygram.
“Bisogna certamente meglio governare le dinamiche scaturenti i fenomeni migratori”. In questo “l’Europa presenta enormi deficit politici e ha grande responsabilità: l’immigrazione – ha aggiunto Poletti – può divenire opportunità per rilanciare suo ruolo”.
“L’Italia sull’immigrazione sta svolgendo un ruolo importante e cardine, da esser orgogliosi. Anche il jobs act – ha concluso Poletti – tratta temi rilevanti che supportano i processi di integrazione lavorativa e sociale”.
“CNA segue con attenzione da anni la diffusione del lavoro autonomo e dell’imprenditorialità tra gli immigrati. Siamo stati tra i primi e l’unica associazione datoriale a promuovere, difendere e organizzare l’imprenditoria immigrata – ha sottolineato Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA, ricordando che già 10 anni fa nacque Cna World -. Oggi associamo ben 15 mila imprese a guida immigrata”.
“E’ un fenomeno, mi piace pensare, che si giova dell’humus della società italiana, naturalmente portata all’impresa. La contaminazione supporta un processo di crescita culturale importante e il lavoro autonomo è un ottimo strumento di integrazione – ha aggiunto Silvestrini – e per questo non va ostacolato, anzi va favorito, in una logica di semplificazione che riguarda tutte le imprese italiane, quale che sia il luogo di nascita del titolare”.
“Le nostre associazioni territoriali – ha concluso Silvestrini – svolgono un ruolo importante di orientamento e di sostegno ai nuovi imprenditori provenienti dagli altri Paesi soprattutto nella gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione. Le imprese immigrate hanno gli stessi identici problemi di quelle italiane: legalità, trasparenza, norme chiare e semplici”.