L’artigiano e la sua identità; la conservazione dei saperi e la messa a sistema delle conoscenze tramandate di generazione in generazione; la cultura del design e la salvaguardia dell’artigianato italiano senza dimenticare il domani e l’evoluzione che le nuove tecnologie portano con sé. Perché “Fare è innovare”: questo il filo conduttore dell’incontro che si è svolto ieri alla Casa delle Imprese della Cna di Roma. Ospiti d’eccezione: il Segretario Generale della CNA, Sergio Silvestrini, e l’autore del libro “Fare è innovare”, Stefano Micelli, professore associato di Economia e Gestione delle Imprese all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

“Il nostro è un Paese dotato di straordinarie bellezze frutto del saper fare – ha dichiarato Sergio Silvestrini -. Possiamo offrire moltissimo. È attraverso il saper fare e la flessibilità necessaria per entrare in grandi nicchie nel mondo, che potremo tornare a essere una grande potenza economica, e non accomodarci sull’eterno ‘ieri”

La presentazione del libro, con il Presidente e il Direttore della CNA di Roma, Erino Colombi e Lorenzo Tagliavanti, è stata l’occasione per fare il punto sul ruolo dell’artigiano oggi, del rapporto con i vecchi e nuovi sistemi di produzione e della relazione con i nuovi strumenti, ormai in grado di accelerare il passaggio dall’ideazione alla realizzazione del prodotto artigianale. Il futuro dell’artigiano? Passare dalla cultura del segreto, inteso come patrimonio custodito gelosamente da generazioni, a quella del racconto, per coinvolgere il pubblico nei processi produttivi, con un arricchimento reciproco.

Spazio è stato dato al dibattito sul ruolo dell’associazione e sul valore della rappresentanza.

“Siamo alla ricerca di talenti, giovani talenti imprenditoriali che vanno premiati e aiutati. Rappresentano il nostro futuro e la speranza di un modello industriale basato sulla micro e piccola impresa e sull’artigianato”. Lo dichiara all”agenzia stampa Dire Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA a margine dell”assemblea annuale della CNA di Roma. Secondo Silvestrini i giovani che devono essere ammirati sono quelli restano a fare impresa in Italia, perché “abbiamo bisogno di giovani coraggiosi, che sfidano le difficoltà e guardano al futuro in un modo propositivo. La CNA è accanto a loro in ogni modo per aiutarli nelle loro sfide. ogni nuova impresa che nasce e che vince sul mercato è un nostro successo e un successo della nostra comunità”. Ed è proprio per sostenere i giovani artigiani ed imprenditori, prosegue il Segretario Generale della CNA, che “il 30 di questo mese, a Roma, faremo il premio ”Cambiamenti”, dove abbiamo selezionato 600 startup e premieremo le migliori imprese che sono nate da tre anni a questa parte”.

Al termine dell’incontro sono state consegnate tre targhe ad altrettante start up che hanno avviato la loro attività grazie alla Cna di Roma. Gli imprenditori premiati: Maria Diana, Giulia Puntel e Leonardo Zaccone.