Nelle Marche esistono tutte le condizioni per una ripresa significativa”. Ad Ancona per l’assemblea territoriale elettiva della CNA, nel corso della quale è stato eletto presidente Maurizio Paradisi, il Segretario Generale della CNA, Sergio Silvestrini, vuole essere ottimista. “Veniamo da un decennio orribile, imprevisto nelle sue negativita’ e dimensione, tuttavia mi pare che qualche segno positivo di discontinuità è di fronte e dobbiamo coglierlo”. Occorre, prosegue, “inseguire tutto ciò che si muove con una propensione ottimista all’investimento e a creare nuovi prodotti”. Certo anche il decisore politico deve metterci del suo. “Stiamo chiedendo- sottolinea- un’attenzione rinnovata, necessaria se vogliamo andare alla velocità che il Paese richiede e di cui il sistema Italia ha bisogno”. Dunque i consigli che Silvestrini lancia alle pmi marchigiane è di “attrezzarsi ai cambiamenti in corso, cambiate spesso e volentieri modello di business e modelli organizzativi, innovare, assumere quote crescenti di processi di digitalizzazione delle proprie imprese e aprirsi ai mercati globali”. Il Made in Italy, conclude, “in questi ultimi anni ha sconfitto tutti quelli che pensavano che il nostro mondo fosse in difficoltà”. E ora “riusciamo a esportare quote crescenti nel mondo. Le Marche sono in fondo una parte significativa di questo mondo, connesso al cambiamento che coniuga tradizioni e innovazione, standardizzazione dei prodotti e processi creativi”.
Silvestrini ha poi aggiunto: “Serve una classe dirigente degna, ma siamo abituati ad alzare l’indice accusatore contro la politica quando a volte non farebbe male un atteggiamento più introspettivo” sottolineando poi che servono relazioni con la politica dato che “i processi economici e finanziari sono soverchianti”. Il Paese, aggiunge, “ha bisogno di un cambio di paradigma”, tenendo presente che dal 2011 l’export è cresciuto di 420 miliardi di euro e produce il 25% della ricchezza. Occorre allora “connettersi all’innovazione altrimenti siamo morti”. Dell’abbigliamento all’aumentare, fino al turismo, si deve far percepire l’Italia come “il Paese della bellezza”. “Oggi le cose vanno benino, ci sono segnali di inversione del ciclo”.Certo, rimarca, “il decennio ci ha segnato, ma abbiamo pensato che fosse necessario cambiare in profondita'”. E in 70 anni di storia da “ancella dei partiti abbiamo messo l’imprenditore al centro”.
Ora, prosegue, “ci aspetta qualcosa di tremendamente difficile perche’ i sistemi tendono ad atteggiamenti conservativi”. Per cui “dobbiamo diventare una squadra che capisce prima cosa i suoi elementi vogliono”. Non a caso niente il claim di tutte le assemblee è “Connessi al cambiamento. Divisi- conclude- contiamo poco”.