Tra i futuri ingegneri, architetti, economisti, biologi o avvocati e i disoccupati agli sportelli Informagiovani, nelle aule degli istituti medi superiori e fra gli sbandieratori e figuranti del Palio, tra i giovani dei circoli Arci, i precari e i partecipanti ai corsi di formazione. Oltre 1100 giovani che vivono, studiano, lavorano a Ferrara, che riflettono, eccome, sul proprio futuro professionale e hanno deciso di far sapere cosa pensano, attraverso il sondaggio “L’impresa, un’idea possibile” della Cna di Ferrara.
Lanciata tre mesi fa, questa iniziativa, ha spiegato il direttore provinciale della Cna Corradino Merli, presentando alla stampa i risultati del sondaggio, ha costituito l’occasione per parlare con tanti ragazzi, e soprattutto “per cercare di capire se le strategie che abbiamo messo a punto per contribuire ad affrontare il grave problema del futuro professionale dei giovani corrispondono a quanto essi chiedono. Ebbene, abbiamo ora la dimostrazione che è così”.
Infatti, sul totale delle 1105 risposte fornite da un campione composto da ragazzi tra i 16 e i 30 anni, il 37% dei quali studenti, il 35% disoccupati, il 13% con un lavoro precario, una percentuale del 45% risponde che sarebbe propensa a creare una propria impresa, al 29% non dispiacerebbe farlo, ma lo considera troppo difficile e rischioso, il 25% non ci ha mai pensato. Tra quanti prendono in considerazione questa ipotesi, il 57% riterrebbe particolarmente importante l’offerta di finanziamenti e credito a sostegno delle nuove imprese, il 36% vorrebbe il sostegno di un imprenditore “tutor” che li segua passo passo nel percorso di creazione di una propria attività, il 35% la possibilità di utilizzare servizi e consulenze gratuiti.
E’ quanto si propone il Progetto Giovani della Cna – ha sottolineato il presidente provinciale Alberto Minarelli – che ha predisposto un pacchetto di consulenze gratuite, mirate a focalizzare il proprio progetto imprenditoriale, utili informazioni per l’accesso ai finanziamenti e alle agevolazioni disponibili, opportunità di credito e iniziative formative. Inoltre, per il primo anno di attività, ogni giovane imprenditore sotto i 30 anni avrà riconosciuta la gratuità della quota associativa e delle pratiche per inizio attività. In occasione della conferenza stampa è stata, inoltre, presentata l’offerta finanziaria, appositamente predisposta per Cna da Cassa di Risparmio di Cento, che mette a disposizione un plafond di cinque milioni di euro per le start up di giovani fino ai 40 anni di età, a condizioni particolarmente favorevoli.
Il sondaggio della Cna di Ferrara è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Ufficio Informagiovani del Comune di Ferrara, dell’Università, di alcuni Istituti medi superiori (l’Istituto Tecnico Professionale Luigi Einaudi, con il quale si è intrapreso, tra l’altro, un progetto di collaborazione legato alla comunicazione audiovisiva sulla imprenditorialità e il lavoro dei giovani, e inoltre, l’Istituto Tecnico Commerciale V. Bachelet e l’Ipsia Ercole d’Este di Ferrara), dell’Ente Palio, dell’Arci e dell’Ente di formazione professionale Ecipar.
I risultati del sondaggio. Hanno compilato il sondaggio 1105 giovani, dei quali il 40% tra i 16 e i 20 anni, il 30% tra i 21 e i 25 anni, il 18% tra i 26 e i 30 anni (il 12% oltre 30 anni). Il 68% del totale di quanti hanno risposto risiede in provincia di Ferrara, il 32% fuori provincia (si tratta, per lo più, di studenti universitari fuori sede); tra coloro che risiedono in provincia, il 68% è della città, il 15% è dell’Area del Medio Ferrarese, il 9% dell’Alto Ferrarese, il 7% del Basso Ferrarese.
· Titolo di studio: il 49% è in possesso di un diploma medio superiore, il 22% di una laurea, il 28% ha completato la sola scuola dell’obbligo (l’1% non ha compilato questa domanda). Il 65% del campione ha terminato gli studi, mentre il 34% studia tutt’ora (l’1% non ha compilato questa domanda). Tra coloro che tutt’ora studiano, il 53% frequenta l’università, il 43% la scuola media superiore, il 4% corsi di formazione professionale.
· La condizione professionale dichiarata da coloro che hanno compilato il questionario è la seguente: 37% studenti, il 35% disoccupati, il 13% ha in corso un contratto a termine, il 4% ha un lavoro a tempo indeterminato, il 4% ha una partita Iva, il 4% presta lavoro in una attività familiare (l’1% ha dichiarato altro e la stessa percentuale non ha compilato la domanda).
· Alla domanda “Hai conoscenza o esperienza diretta del mondo delle imprese?” il 51% ha risposto affermativamente, il 47% no (il 2% non ha compilato questa domanda). Chi conosce la realtà imprenditoriale ha dichiarato: per il 21% che è perché ha lavorato in un’impresa, il 18% la conosce per motivi familiari, il 12% ha conosciuto imprenditori, il 10% ha visitato delle imprese, il 9% altro. All’83% dei giovani che hanno risposto al sondaggio piacerebbe essere accompagnato da un imprenditore all’interno di un’impresa per conoscere meglio come funziona, al 15% non interessa (il 2% non ha compilato la domanda). All’interrogativo: “Credi comunque che sarebbe meglio saperne di più per meglio inserirsi nel mondo del lavoro?”, ben il 93% ha risposto affermativamente, mentre il 4% ritiene di no (il 3% non ha compilato questa domanda).
· “Hai mai pensato di creare una tua impresa?”: il, 45% ha dichiarato di sì, al 29% non dispiacerebbe, ma lo ritiene troppo rischioso, il 25% risponde no (il 2% non ha risposto alla domanda). A coloro che hanno risposto sì è stato poi chiesto in quali settori piacerebbe avviare un’attività. Il 21% vorrebbe provarsi in quello della ristorazione, il 15% nell’informatica e web, il 14% nella moda, il 10% nell’edilizia, il 9% nella comunicazione e Ict, 9% servizi alle imprese, 8% acconciatura ed estetica, 6% impianti e manutenzioni, 5% meccanica e metalmeccanica, 3% autoriparazioni, 2% autotrasporto. Una quota abbastanza ampia del 18% ha risposto “altro”, indicando la propria propensione ad avviare attività, ad esempio, nel campo del turismo, dell’agricoltura, nel settore alimentare, dell’artigianato artistico, della grafica e design, dello sport, della fotografia, o di alcune attività innovative, come la produzione di video per youtube, lo sviluppo di attività di riciclaggio, o nell’ambito della pet therapy o biocosmetica. Alla domanda hai qualche passione o hobby?, l’84% ha risposto affermativamente, il 13% no (3% non compilato). Il 56% ha pensato di trasformare le proprie passioni e hobby in opportunità di lavoro, il 37% no (7% non ha risposto)
· Infine, in tema di possibili agevolazioni che potrebbero aiutare l’avvio di una propria impresa, il 57% ha indicato “Finanziamenti e credito a sostegno dei giovani imprenditori e delle start up”, il 36% “Disporre di un imprenditore tutor che ti segua passo passo nel percorso di creazione d’impresa”, il 35% “La possibilità di utilizzare servizi e consulenze gratuiti, in grado di facilitare il decollo dell’impresa”. Circa il 6% ha risposto “altro” a questa domanda, utilizzando l’occasione per esprimere opinioni più generali, come ad esempio, la volontà di andarsene all’estero a cercare un lavoro, la protesta contro l’indifferenza dello Stato verso i giovani, ai quali non offre nulla, ma anche la richiesta di una minore tassazione per le imprese giovanili, la diminuzione di vincoli e burocrazia.