“Quando parliamo di ricerca, sviluppo, innovazione prima di tutto bisogna sfatare alcuni miti. E in questo ci aiutano le statistiche Eurostat. Il primo mito è che in Italia si fa poca ricerca per colpa del sistema imprenditoriale. Falso. Negli ultimi dieci anni, nonostante la crisi, la quota sostenuta dalle imprese sul totale della spesa italiana in ricerca e sviluppo è cresciuta di sei punti, toccando il 54 per cento. Il secondo mito è che le piccole imprese rallentano l’innovazione. Non è vero. Ne fanno più dei loro concorrenti europei. L’innovazione informale nelle piccole imprese italiane risulta superiore dell’1,5 per cento alla media Ue, l’innovazione brevettata di prodotto e di processo lo è del 2,3 per cento, l’innovazione nel marketing e nell’organizzazione dell’1,4 per cento. Le domande di brevetto europeo sono depositate per un terzo da piccole imprese, una quota che sale al 45 per cento nell’arredo e al 55 nel design. Questa è la realtà”.
“La politica non può non tenerne conto nei suoi piani strategici. Penso prima di tutto a Industria 4.0. Micro e piccole imprese devono avere un ruolo chiave. Investimenti, progetti e regole devono essere tagliati su misura anche per loro”. Lo ha dichiarato il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino, conversando con i giornalisti a margine della “Giornata dell’innovazione – L’innovazione motore invisibile delle Pmi” organizzata oggi a Pistoia dalla CNA.