“Finalmente è arrivata un po’ di chiarezza sull’uso del cronotachigrafo per gli autotrasportatori. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato il decreto dirigenziale n. 215 del 12/12/2016 con cui disciplina la formazione sul corretto utilizzo del cronotachigrafo, sia analogico sia digitale”. Lo rende noto Piero Cavallaro, responsabile CNA-Fita del Trentino Alto Adige, che organizza per mercoledì 25 gennaio, alle ore 19, una serata informativa nella sede CNA-SHV di Bolzano, in via Righi 9.
Il Regolamento (CE) n. 561/2006, ed il Regolamento (UE) n.165/2014, articolo 33, comma 1 prevedono che le imprese di trasporto debbano “garantire che i propri conducenti ricevano una formazione ed istruzioni adeguate per il buon funzionamento dei tachigrafi”.
“Enti, Scuole guida e altri soggetti – afferma Cavallaro – hanno terrorizzato le aziende offrendo corsi che di fatto si sono rivelati inutili. CNA-Fita aveva invece invitato gli associati a fornire ai conducenti l’informativa di base sull’uso dei cronotachigrafi e, nel contempo, aveva richiesto al Ministero che, previa partecipazione a corsi normati dal Ministero stesso, fosse tolta alle imprese la responsabilità del comportamento del proprio conducente, evitando così la doppia sanzione”.
Il decreto dirigenziale n.215 del 12 dicembre 2016, all’articolo 6 (Assolvimento onere formativo) sancisce due cose molto importanti: che le imprese che intendono avvalersi della facoltà di somministrazione ai conducenti dei corsi disciplinati dal D.D. n.215/2016, assolvono all’onere formativo di cui ai regolamenti (CE) n.561/2006 e (UE) n.165/2014 e che le imprese non saranno sanzionate per mancanze effettuate dai propri conducenti; che il corso organizzato secondo le modalità del MIT è facoltativo, e viene lasciata all’impresa la facoltà di impartire una formazione e istruzione diversa (ad esempio con numero di ore minore) ai propri conducenti, rimanendo però in questo caso sanzionabile per il comportamento del proprio dipendente.
“Il consiglio è quello di frequentare i corsi di formazione organizzati secondo quanto stabilito dal ministero ed evitare le sanzioni”, conclude Cavallaro.