Nel 2014 il Comune di Bologna ha approvato un regolamento che formalizza la collaborazione tra cittadini e Amministrazione: i cosiddetti “patti di collaborazione” definiscono gli impegni reciproci, il dettaglio degli interventi, le forme di sostegno delle proposte che arrivano da chi vuole prendersi cura dei beni comuni.

Nell’ambito della discussione sul ruolo attivo dell’anziano e di una più ampia progettazione avviata da CNA Nazionale, il gruppo Pensionati della CNA di Fermo ha presentato l’esperienza di Bologna nel convegno dal titolo “Pensare il futuro: gli anziani, una risorsa per il Paese”, sabato scorso all’auditorium San Filippo Neri, organizzato in collaborazione con il Comune di Fermo e con il patrocinio dell’Ambito Sociale Territoriale XIX.

Al convegno hanno partecipato il Sindaco Calcinaro, l’Assessore Giampieri, il consigliere regionale Giacinti, il Presidente Territoriale CNA Paolo Silenzi, i Presidenti CNA Pensionati regionale, Ilario Persiani, e di Macerata, Enzo Martorelli, il coordinatore ATS XIX Alessandro Ranieri, con il coordinamento del Presidente dei Pensionati di Fermo Luigi Silenzi.

Calcinaro ha parlato di Fermo come città virtuosa con i centri sociali come spina dorsale che “aggregano anziani, giovani e adulti in una positiva commistione. Ringrazio la CNA per aver permesso il focus su questa tematica, fondamentale per una terra così longeva. Il Comune conferma le risorse a sostegno dei centri sociali, oltre ai bandi del servizio civile per gli anziani, appena pubblicati”.  

“Proseguiamo la discussione sulle problematiche legate alla salute delle persone e alla loro dignità di cittadini – dice Luigi Silenzi – dopo aver affrontato il tema dei lunghi tempi delle prestazioni specialistiche, del pronto soccorso, della riforma dei medici di famiglia. Con l’iniziativa del 30 marzo abbiamo posto all’ordine del giorno la valorizzazione di esperienze, professionalità, saggezza delle persone anziane maturate nel corso della propria esistenza”.

“Su 750 proposte ricevute – dichiara Donato Di Memmo, responsabile dell’ufficio Terzo Settore Promozione della cittadinanza attiva al Comune di Bologna, relatore del convegno – oltre 500 si sono tradotte in un’esperienza concreta, vale a dire in patti sottoscritti. E’ una modalità di collaborazione che coinvolge i cittadini che, in forma privata o gruppo informale, individuano una situazione su cui intervenire. Possono essere piccole esperienze o progetti più duraturi e strutturati: dalla pulizia straordinaria di un’area verde alla riapertura di un immobile comunale chiuso da anni, dalla cura dello spazio fisico e del decoro dei luoghi ad attività coesione sociale, purché siano a vantaggio e uso della comunità”.

“Ovviamente – aggiunge Luigi Silenzi – perché funzioni, non basta la semplice approvazione del regolamento: è necessario essere convinti dell’approccio, un minimo di investimento su aiuti, materiali, strumenti, luoghi per realizzare le attività approvate. L’obiettivo è favorire il consolidamento dei legami tra le persone, i luoghi in cui vivono e le comunità di cui fanno parte”.

 

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