L’Archimede dell’App che fa parlare le foto

Sarà che è cresciuto nella “terra di Archimede”, con “il mare che ispira la creatività” e quel “difetto di essere un ottimista”. Ma Biagio Teseo, 46 anni, fa venire in mente i primi Steve Jobs e Bill Gates, visionari capaci di prevedere e cambiare, a partire da quelle scatole assemblate chiamate personal computer, il futuro.
Come loro Teseo ha iniziato per curiosità e passione. “Mentre studiavo per prendere il diploma in elettronica – racconta – lavoravo in un negozio di radiotecnica ed è lì che ho visto i primi computer. Mi sono appassionato a loro quando nessuno capiva ancora a cosa servissero e ho cominciato a studiare da autodidatta. A 15 anni ho fondato una piccola società con degli amici, creavamo software gestionali per le imprese della zona. Poi – continua – da appassionato d’arte, ho approfondito lo studio dell’animazione in 3D. Ho creato delle piccole animazioni e cortometraggi che oggi fanno sorridere, ma allora non esisteva Internet, c’erano solo riviste, che quando arrivavano in Sicilia erano già superate”.
Poi nel ’98 fonda un’impresa per la creazione di sitiweb e video, vince premi e concorsi di computer grafica e sempre in quegli anni pensa di realizzare una piattaforma per caricare e condividere video. “Volevo uno strumento che mi permettesse di inviare video a mia sorella che si era trasferita a Bergamo – racconta – e stavo realizzando una piattaforma ad hoc. Ma anche qualcun altro ci stava pensando e prima di me arrivò Youtube”.
Ma Biagio non desiste e nel 2010, per caso, mentre gioca con l’orsacchiotto del figlio: Eureka! “L’orsacchiotto permetteva di effettuare delle piccole registrazioni e riascoltarle, ma non di archiviarle. Da lì, in collaborazione con tutto il mio staff*, l’idea di Reclog, un’applicazione che permette di associare un audio di 30 secondi ad una foto e di condividerli”.
Nel 2012 l’idea viene selezionata da Working Capital, l’incubatore Telecom per nuovi talenti. “Grazie a questo – continua Biagio – abbiamo avuto il modo e le risorse per iniziare e Tim è stato il nostro primo cliente e partner. Oggi l’App, che è gratuita, è disponibile per IOS e Android (anche se con meno funzionalità) e ha registrato 45mila download in tutto il mondo”.
Generatore di contenuti come Youtube, ma anche un social network trasversale: una volta associato un audio alla foto si può condividere attraverso Facebook, Twitter, Whatsapp e gli altri socialmedia o inviarlo via mail a chi non ha Reclog, perché di fatto si tratta di un link.
E se gli italiani sono più “poetici” e inviano tratta take (foto) del mare, della pioggia, con i relativi suoni, cani, gatti, canzoni, gli indiani lo usano per scambiarsi gli auguri e gli inglesi per la musica. “La voce e il suono sono emozione e legate ad un’immagine la rendono ancora più potente e immediata di un video – sottolinea Teseo -. Ecco perché il maggior utilizzo è nei concerti”. Ma c’è anche chi ne ha colto le potenzialità di strumento comunicativo e ha realizzato dei progetti di storytelling o campagne di denuncia.
“Ora per continuare abbiamo bisogno di un investitore che creda in questo prodotto. Altrove sarebbe più facile, ma non riesco ad andarmene da qui – conclude Teseo -. Ci ho provato, ma siamo il Paese dove sono stati inventati i primi sistemi di comunicazione: la radio e il telefono. Bisogna tornare a crederci. Oggi i sistemi sono americani e asiatici. Averne uno innovativo italiano è un valore a lungo termine. Bisogna immaginare il prodotto tra qualche anno, vedere le possibilità di integrazione con diversi strumenti di comunicazione, capire che le applicazioni sinestetiche, cioè che uniscono diverse sensazioni, saranno il futuro”.

*Lo staff è composto da Giuseppe Nucifora, Salvatore Pappalardo, Mario Nolassi e il collaboratore Angelo Pappalardo.